giovedì 16 febbraio 2012

Harmattan

L'Harmattan è un vento che soffia da nord. La fra quando pensa al vento del nord o pensa alla tramontana secca e tersa delle ottobrate romane o al vento inquieto del nord che faceva spostare la protagonista di Chocolat: due cose romantiche e piene di vita.
Niente di più diverso.
L'Harmattan è un vento bastardo, infido e temibile.
Nell'Africa sub-sahariana, il vento del nord è necessariamente un vento sabbioso, polveroso. E fin qui lo capisci.
Quello che non capisci, finché non ti ci confronti, è che l'Harmattan è come una grandissima scopa in mano ad un gigante, e la paletta siamo noi, sulla costa. Che quello che arriva qui, oltre alla polvere e alla foschia, sono le malattie. Malattie allergiche, malattie respiratorie, germi, batteri. Un grande calderone di malattia e di morte.
Perché mentre tu occidentale, dotato di assicurazione sanitaria, ti sei potuto permettere di portare i tuoi figli in clinica, ti sei potuto permettere di curarli anche a casa con le medicine...tante, troppe, persone, qui, non hanno questa capacità. Perché non hanno soldi, perché vivono in un villaggio a due giorni di cammino dalla prima città dotata di ospedale, perché magari non si fidano dei medici, perché forse (e potrebbe essere) la sanità pubblica qui ha degli standard decisamente diversi.
Ma nel nord della Costa d'Avorio, l'Harmattan è una sorta di selezione naturale.
La fra l'ha visto in faccia l'Harmattan. L'ha visto nella febbre dei suoi figli, negli antibiotici, nel cortisone, nel respiro che le è mancato, nella polvere che le ha invaso la casa e i polmoni in meno di mezzora.
E ne ha visto il triste esito quando è andata a comprare i farmaci per farsi l'aerosol e il conto della farmacia era di più di 100 euro, e quando ha visto che il farmaco cortisonico per inalazione (il flixotide), che in Italia è compagno fidato di chiunque soffra di forme respiratorie allergiche, qui costa 70 euro. Lo stipendio medio di un ivoriano è di 75 euro al mese, difficilmente potrà curare i suoi figli.
La fra è troppo poco tempo che sta qui, ma ha una brutta, bruttissima, sensazione. E se questo vento, queste malattie, facessero comodo al nostro mondo occidentale? Gli africani si riproducono come conigli per tutta una serie di motivi: un motivo culturale, alla base, ma anche ignoranza sulla contraccezione, bisogno di braccia per lavorare, altissima mortalità infantile. Non è nella mentalità dell'africano, o almeno di un ivoriano, medio l'accumulo per pensare al dopo di me. Vivono la giornata sperando di vederne la fine. Se tutti gli africani che nascono avessero la stessa potenzialità e speranza di vita di un occidentale, va da sé che le risorse del pianeta finirebbero molto prima e andrebbero distribuite in altro modo. Se gli africani scoprissero che possono vivere come gli occidentali, se non fossero più costretti a mendicare gli avanzi della nostra società consumistica ma prendessero coscienza di se stessi grazie ad una qualità di vita migliore...l'occidente come ne uscirebbe? Sono tanti, sono affamati, non han nulla da perdere tranne la vita e sono giustamente incazzati per essere stati colonizzati e sfruttati... e fanno paura.
Ignoranti, malaticci e falciati da un clima assurdo, sono meno pericolosi, indubbiamente.
E' per questo, si chiede la fra, che non si riesce a vuole fare nulla per loro?

10 commenti:

  1. ciao, grazie di essere passata nel mio blog....e di partecipare al mio candy,avrei bisogno della tua mail......

    RispondiElimina
  2. eh, non è giusto. Me lo ripeto tutti i giorni. La fra pensa nella maniera più giusta, però è difficile trovare una soluzione a tutto questo dolore (perchè lo è!).. il mondo va così.. va avanti in questa maniera schifosa.. e mi rendo conto di non poter far quasi nulla.. questo sì che è triste.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. nel nostro piccolo io credo che ognuno di noi possa fare qualcosa. tante piccole cose forse un giorno avranno il peso che meritano.

      Elimina
  3. è un racconto molto realistico
    è sferzante
    ma è vero
    ci sono tante brutalità che io non riesco ad accettare, non guardo la tv evito alcuni articoli...piango per tutte le crudeltà praticate su TUTTI gli esseri viventi
    che essi siano animali vegetali o umani...
    prego il Signore perchè non ammetta più che ciò accada...

    grazie per essere nel mio candy e avermi invitata alla lettura del tuo post
    fa riflettere tanto
    io soffro di asma sono allergiche tra le altre cose alle graminacee e alla polvere, i pollini e poi al latte di mucca...la febbre se sforo è altissima l'anno scorso a 42, io non lo ricordo mi è stato detto...so cosa significa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui è l'atteggiamento verso le malattie che fa riflettere, principalmente: sono molto fatalisti e sono abituati a pensare che tutti possono morire, anche i bambini. E' questo che mi fa male.

      Elimina
  4. grazie al post che hai messo sul mio giveaway ti ho scoperta...ho letto il tuo blog e mi hai fatto sia ridere che pensare, grazie!

    RispondiElimina
  5. ciao cara, bellissimo post...trovo il tuo blog molto interessante. Grazie mille per esserti iscritta al mio candy e buon fine settimana.Anto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie a te per l'opportunità e per i complimenti ^^

      Elimina
  6. grazie di essetyi iscrita la mio giveaway, in bocca al lupo!

    RispondiElimina