venerdì 4 ottobre 2013

Scuola, strada, parcheggio e delirio. Tutto compreso nel prezzo.


La scuola patata è situata su una strada ad alto scorrimento. Immaginatevi una cosa tipo la Nomentana a Roma, con un po’ meno traffico in situ, perché siamo in periferia e con intorno il nulla: non ci sono case direttamente su strada, né negozi, né marciapiedi, nulla a rallentare neanche visivamente l’andamento delle macchine.
La scuola patata è un complesso scolastico che comprende dalla TPS (bambini di due anni) alla términale (17 anni) (che sì, come nome è inquietante) con conseguimento del Baccalauréat (il diploma superiore) (hanno 1 anno di nido, 3 di materna, 5 di elementari, 4 di medie e 3 di liceo), quindi, la scuola patata, è una scuola GRANDE. Mentre per le classi di materna ed elementari ci sono solamente due sezioni, per quelle delle medie arriviamo a 4, per il liceo non ho indagato.
Questo per dire che i ragazzi che frequentano l’istituto sono tantissimi. Alcuni prendono il pulmino, molti (la maggior parte) vengono accompagnati da autisti e nounou, o solo autisti o genitori (più raro); sta di fatto che le macchine che accedono allo spiazzo della scuola per lasciare i bambini siano tantissime. I parcheggi invece NO. Sono pochi, sulla sabbia, incostuditi e vige la legge della jungla, anche lì.
La maggior parte delle volte, tocca lasciare la macchina fuori, sperando che nessuno di quelli che arriva da dietro se la carichi a tutta velocità.
Ma devi essere pure fortunato se ci arrivi, a parcheggiare. Il tratto di strada dove è situata la scuola è infatti dotata di spartitraffico in cemento continuo alto tipo 90 cm, quindi, venendo dal centro città, come noi e praticamente il 95% degli altri alunni, devi superare la scuola, fare una discesa, arrivare alla fine dello spartitraffico e poi fare inversione. Senza semaforo, senza niente, così. Altro che legge della jungla, questa è legge di sopravvivenza.
Comunque, diciamo che siamo arrivati sani e salvi vicino alla scuola e che abbiamo trovato (mezzora prima che suoni la campanella) solo posti sulla tangenziale. Ti toccherà fare un pezzetto, che per quanto breve è sempre in tangenziale, a piedi costeggiando le macchine già parcheggiate e sperando nella buona vista di quelle che stanno ancora percorrendo la strada.
A questo punto sei nel piazzale della scuola, che è organizzato come una rotonda in cui da una parte entri, da quella opposta c’è il cancello della scuola e a destra e sinistra ci sono gli imbocchi dei veri e propri parcheggi. Lì, il delirio. Le macchine si infilano da ogni pizzo, fanno manovra senza minimamente guardare (ché son già due volte che salvo in extremis i figli), parcheggiano bloccando gli altri… insomma mica per niente avevo citato anche la scuola parlando della legge della jungla eh.
Ma il meglio deve ancora venire. All’uscita della scuola, oltre alle macchine presenti quando sei arrivata, ricordiamolo, con un discreto anticipo, troverai un agglomerato di macchine manco regalassero telefoni o televisori. Le macchine arrivate dopo di te, infatti, non è che abbiano deciso di mettersi in fila dopo di te, come è logico, o di superare l’ingresso della scuola e mettersi accostate lì, no no e poi no. (ho già detto “no”?). Le macchine sono parcheggiate alla “arrivo e sticazzi”, ovvero “e che mi posso fare 30 metri in più per parcheggiare senza disturbare gli altri?” Ma non sia mai: io arrivo e dove sto, parcheggio.
All’uscita della scuola mediamente ci sono altre due file, oltre quella dove hai parcheggiato, senza causare difficoltà a nessuno, tu. Tre file disordinate di gente che la maggior parte delle volte chiude proprio la macchina e con tutta calma va a ritirare i figli  o i figli del suo datore di lavoro. A quel punto tu arrivi, metti i patati in macchina, chiudi cinture e seggiolini, parli con i tuoi figli, senti tuo marito al telefono, metti la musica e in genere dopo puoi tentare di uscire.
Tutto questo su una strada ad alto scorrimento, fai tipo una consolare, fai tipo la Nomentana a Roma.
Fai tipo un delirio.

2 commenti:

  1. Oh mamma mia, ma non c'è una persona addetta al traffico?? Che paese selvaggio.

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    1. c'è, ma è come se non ci fosse. Del resto anche i vigili ci sono, ma il più delle persone se ne frega bellamente :-D

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