lunedì 9 giugno 2014

Punizioni


Sono cinque.

Quattro sono in piedi.
Uno è sdraiato a terra.

Uno ha in mano delle corde colorate tenute insieme da qualcosa.
Uno ha un mano una cinta.
Due hanno in mano un pezzo di tubo di gomma.
Uno è sempre sdraiato a terra.

Uno porta giacca e cravatta.
Uno pantaloni cargo e una maglietta.
Uno pantaloncini e una t-shirt lacera.
Uno pantaloni e maglietta.
Uno è sempre sdraiato a terra. Ed è a torso nudo.

A turno ognuno alza la propria arma e si fa forte di una superiorità di origine sconosciuta.
A turno lo colpiscono, forte.
A turno lo fanno piangere e gridare.

Di dolore, impotenza, paura, rassegnazione, umiliazione.

Avrà violato una legge non scritta, avrà fatto uno sgarbo, avrà lavorato male.
Non c’è nessun avrà che giustifichi i suoi lividi di domani e le sue lacrime di oggi.
Ma il cuore dietro al binocolo ha bisogno di cercare un motivo a quello che gli occhi vedono.

Non posso fare nulla per lui.
Uno di loro ha una pistola, nei jeans. La vedo benissimo.
Se provassi a fare qualcosa, a scendere i quattro piani, a girare l’angolo del cortile e ad entrare in quello spiazzo disabitato, potrei alterare un equilibrio e il dito su quel grilletto potrebbe a quel punto diventare il mio.

In un paese senza una giustizia certa, ognuno si fa giustizia da solo.
Ognuno diventa giudice e impartisce pene e punizioni.
Quell’uomo a terra è concettualmente abituato ad essere frustato. Al fatto che c’è qualcuno che abbia dei diritti su di lui. Al non poter difendersi.
E preferisce la frusta alla perdita del lavoro, probabilmente.
Forse ha sbagliato qualcosa, forse sta pagando.

A un cortile di distanza e quattro piani sopra, si respira impotenza e non comprensione. Sdegno. Paura. Empatia.
Ci sono cose che di questo posto non accetterò mai.
L’ennesimo segno rosso sul corpo di quell’uomo a terra è sicuramente una tra quelle.

2 commenti:

  1. Posso immaginare.L'impotenza è sempre tanto lacerante dentro di noi.Il conflitto fra il proteggere e il sapere di essere troppo deboli per farlo.A volte si vorrebbe avere i poteri dei super-eroi.Forse così certe cose devono andare,devono seguire un loro ciclo,una loro ricostruzione e noi rimaniamo in attesa del cambiamento spettatori-menomati e un po' sofferenti.Certe cose si digeriscono male.
    Un caro saluto

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  2. Mi si è stretto il cuore in una morsa...

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