martedì 17 giugno 2014

uomini (?) e Scelte


Ci sono cose che non si è pronti ad accettare.
Una madre che uccide il proprio bambino, per esempio.
Un raptus, una follia, la depressione post partum, in genere. Spesso donne lasciate sole in quotidianità difficili, donne che si potevano e dovevano aiutare. Prima.

Questo non toglie nulla all’orrore. Non giustifica. Ma aiuta a capire. In genere dietro gesti del genere ci sono segnali che potevano essere colti.

Ci sono poi cose che come le giri le giri non è proprio possibile accettare.
Un uomo (?) che uccide la sua famiglia perché è lo specchio della sua inadeguatezza, perché lo mette di fronte ad una debolezza con cui non sa confrontarsi né combattere. E, come il più vigliacco degli esseri, non agisce su se stesso, rompe lo specchio.

E lo rompe da dietro, metaforicamente e realmente parlando. Colpisce alle spalle, colpisce nel sonno.

Un uomo (?) che ha appena fatto l’amore con sua moglie sul divano, ad un certo punto va in cucina, prende un coltello, che magari veniva pure dalla lista nozze, poi torna e aggredisce la moglie. La moglie che tra il momento della prima aggressione e quello della lama sul collo, riesce a dar voce al suo pensiero fatto di stupore e incredulità. Perché mi stai facendo questo?

Poi sale le scale e riserva lo stesso identico trattamento ai suoi figli, quelli che vengono dallo stesso seme che ancora scorre, vivo, nel corpo di sua moglie, morta.

Poi  si lava, esce, va a vedere la partita. Freddo. Tranquillo. La partita.

Oggi leggo commenti su come le responsabilità  di un gesto come questo siano anche sociali.

Ecco, no. La società può essere, eventualmente, corresponsabile (perché poi esiste sempre la libertà di uniformarsi o meno ai modelli proposti, non siamo obbligati) di reati come prostituzione o come furto. La personale interpretazione della morale, dell’etica, del rispetto è appunto personale.

Siamo tutti soggetti agli stessi input, siamo messi di fronte agli stessi modelli eppure… eppure non tutti ci prostituiamo, rubiamo, uccidiamo.

È ovvio che dietro al fenomeno della prostituzione volontaria minorile ci siano un problema e una responsabilità sociale, ed anche enormi. Ne parlavo tempo fa su Instamamme.
Abbiamo una società malata con valori falsati e spesso effimeri e i deboli (le personalità non ancora formate, come bambini e adolescenti) dovrebbero poter contare su una base sociale forte. Ma qui si parla di adulti.

Quello che siamo, come singoli, è sempre frutto di una scelta. Sempre.
La società ci propone il modello della scappatoia, vero. Che il singolo consideri uccidere moglie e figli una scappatoia dalla propria debolezza di scoprirsi a desiderare altro, è la personale interpretazione di un concetto, non di certo un modello generale.

Sento dire: la società dimentica l’individuo.
Aspetta: la società siamo noi, non è una cosa che ci è stata calata dall’alto. Quelli sono i modelli sociali, non la società, non confondiamo. Quindi se abbiamo perso il valore del confronto non è perché siamo stati obbligati da qualcuno a farlo: è stata, prima o poi, una scelta.
Sento dire: ci viene proposta una televisione fatta di nulla che ci serve scenari intellettualmente vuoti. Verissimo eh, ma non determinante. Esistono i libri, si vive senza tv.

Dietro a questo vedere nella “società” un colpevole non ci sarà mica una scusante per il singolo che si ha paura di diventare? Non sarà mica tutto un fatto di alibi? Non ci sarà un “mettiamo le mani avanti, in caso capiti anche a me, mio figlio, mio marito, mio padre”?

Ci sono responsabilità comuni e responsabilità singole.
Una delle basi del vivere sociale è riconoscere le prime e gestire le conseguenze delle seconde in modo univoco, certo, reale sia a livello di fatti che di pensiero.

È su quello che stiamo perdendo, oggi.

2 commenti:

  1. Io sono allibita.
    Ho esperienza di malattie mentali in famiglia, puoi fingere che non sia così, puoi gestirla in qualche modo, ma prima o poi devi prenderne atto e intervenire. I
    l nostro compito nei confronti di noi stessi e degli altri è riconoscere e prevenire situazioni così gravi.
    Possibile che questo uomo (?) non abbia mai manifestato nulla? Non ci credo. Non dico che sia malato di mente, ma un disagio non l'ha mai espresso?

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    1. Moky ho il tuo stesso dubbio... possibile che una personalità così deviata da poter fare una cosa del genere non abbia mai dato segni di sé, prima?

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