mercoledì 25 marzo 2015

Figli sessantottini



Patato Piccolo deve avere qualche gene di tipo rivoluzionario, oltre che tutti i miei geni polemici e la permalosità di mia madre e di mia cognata.
Insomma Patato Piccolo non è una personcina facile.

Si spazientisce subito, vuole che le cose sian fatte come vuole e dice lui. È volitivo e vagamente prepotente. Sa anche essere dolcissimo e affettuoso, ma solo con persone selezionate, altrimenti il suo sguardo non perdona e non permette di equivocare.

Pur avendo un forte attaccamento a me, è sempre stato  all’atto pratico un bambino indipendente: a dieci mesi prendeva il cucchiaino e mangiava “dassolo” (eh sì, è nato maremmano), ha iniziato a parlare e camminare molto presto e da subito piuttosto bene. Usa il coltello meglio del fratello grande e in genere è sempre stato abbastanza aperto alle nuove proposte culinarie.

Se infatti fin da piccolo è stato uno scassamaroni un bambino con le idee chiare in termini di abbigliamento (“no, io quella cosa lì – detto con tono schifato arricciando il naso- non la metto”) e calzature (non a caso  lo si chiama il nostro piccolo feticista), non ha mai dato problemi col mangiare: per nulla schifiltoso, la sua caratteristica peculiare in termini di cibo è sempre stata quella di mangiare come un tribunale.

All’alba dei suoi sei anni però qualche gene represso deve essersi svegliato tutto insieme: Patato Piccolo ha iniziato a manifestare una ferrea volontà di decidere in autonomia cosa mangiare e cosa no.
Ovviamente non esiste: si mangia quello che c’è a tavola. Non è che nella Tana si cucinino interiora cotte nel grasso di montone, quindi quello che arriva nel piatto è qualcosa che tiene conto dei gusti comuni e della necessità di mangiare equilibrato e sano.

Per Patato Piccolo, però, le verdure, o qualsiasi cosa le contenga anche in piccola parte, in questo momento sono più o meno come la luna piena per Lupin: si trasforma in una specie di sindacalista, imbruttisce pesantemente, tira fuori il miglior tono da femminista sessantottina e afferma perentorio: il corpo è mio e decido io cosa ci metto dentro!

Ci aspettano anni difficili…

4 commenti:

  1. Ah bè...bene il corpo è tuo, ma cucino io, quindi non siamo in un ristorante e ti becchi quello che c'è, altrimenti ci rivediamo domani!...troppo nazista??

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    1. è ESATTAMENTE la risposta che riceve, virgole comprese! :-D

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  2. Che bel tipetto!!!
    I miei figli non mangiano verdure, però mangiano tutti i tipi di legumi e cereali e quindi opto per quelli.

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    1. In realtà i cereali e i legumi non sostituiscono le verdure, per quello insistiamo fino alla morte, ma è una lotta dura... il verde è il male! :-D

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