lunedì 4 maggio 2015

Chiaroscuri



L’altra sera ero ad una cena con amici e si parlava dello stare qui, soprattutto del come viene percepito altrove, lo stare qui.

Quando dico che vivo in Costa d’Avorio, ottengo in genere solo due tipi di risposte:

1. Wow ma che figo, ma beata tu, è bellissimo, l’Africa è stupenda, tramonti su spiagge e palme e vita a bordo oceano.
2. Ommioddio ma dove cazzo vivi, ma come fai, sei coraggiosissima, io non ce la farei mai, in mezzo al nulla in un posto sperduto.

Ovviamente la realtà è in quella zona mediana che nessuno immagina. Non viviamo in un villaggio Valtur né in una capanna di fango.
Una volta, in Italia, mi chiesero se qui avessi la televisione in casa, se avessi acqua, se ci fosse corrente.
Ehm sono in una capitale e mio marito lavora in un’Ambasciata, secondo te?

L’Africa è un luogo strano pieno di enormi contrasti e penso uno dei luoghi maggiormente stereotipati dell’intero pianeta.
Quando dici che sei in Costa d’Avorio molte persone non sanno dove si trovi, allora allarghi il confine e dici Africa.
Da allora in poi la mente registra “Africa” e partono tutta una serie di immagini viste in tv, su internet, nei sussidiari delle elementari o nei libri di geografia di medie e superiori.

Africa, per molti, è un luogo ancestrale e romantico, il luogo del selvaggio, dove il selvaggio significa naturale, senza sovrastrutture, un luogo dove è facile innamorarsi.
Africa, per molti, è la capanna senza nulla, sono bambini con la pancia gonfia, denutriti, abbandonati. È un posto dove si muore, più che dove si vive.

L’Africa è ovviamente entrambe le cose, in ogni nazione che la componga.
La Costa d’Avorio stessa è entrambe le cose, addirittura Abidjan è entrambe queste cose.

Chi vede da fuori vede il bianco e vede il nero, i suoi occhiali non permettono di vedere le sfumature. La bellezza nella difficoltà, la bruttezza nella facilità. La difficoltà della felicità, a volte.

Invece questo è un posto di chiaroscuri, di cose mediate, dove alcune cose sono più facili di quanto si possa pensare e altre cose inspiegabilmente difficili se non inarrivabili.

C’è chi vive nella bidonville ma ha il satellite (giuro), c’è chi manda i figli alla scuola privata ma non si preoccupa se chi lavora per lui puzza in maniera inenarrabile.
Contrasti, a volte sfortune, a volte scelte.
Un mondo sfumato tra bianco e nero, tra ciò che era nero e ciò che il bianco ha reso grigio, tra ciò che è ancora bianco.

Un caleidoscopio di realtà con grandi contrasti agli estremi e infiniti punti intermedi, da scoprire, da vivere, da raccontare.

Ma spesso gli occhiali della gente vedono solo il bianco e il nero. E tutta la poesia e il dramma del grigio va irrimediabilmente perduta.

1 commento:

  1. Divertente il tutorial della #AmiciMagnumFace per essere "Belli in modo assurdo"! https://www.facebook.com/amici.di.maria.de.filippi/videos/501656973320980/

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