giovedì 8 marzo 2012

8 marzo. Il mio.

La fra sta alla festa della donna come un coccinella al letame.
Cioè la fra ci credeva, da adolescente. Ed era follemente innamorata di Fidanzato Storico (ora Marito Paziente), che coglieva per lei interi rami di mimosa davanti alla loro scuola media e per lei ancora adesso il profumo della mimosa è qualcosa di bello, di prezioso, di "caldo".
Poi la fra ne ha conosciuti altri, di uomini. Di ragazzi, meglio. Di bastardi, più appropriato.
E la fra che scriveva la sua vita in fogli a quadretti, tutti incasellati, tutti uguali, senza che niente la scuotesse...improvvisamente s'è trovata davanti qualcosa che neanche nel suo incubo peggiore avrebbe potuto immaginare. La fra ha scoperto che il suo essere donna nelle mani sbagliate era una caratteristica che la poteva porre di condizioni di umiliazione, sfiducia, violenza. E l'ha scoperto sulla sua pelle, pagando ogni singolo minuto.
E la vita della fra s'è trovata ad un punto. Un punto e a capo. Uno spartiacque pesante. Di qua eri una persona, di là sei diventata una cosa.
E dopo aver trovato il coraggio di andare a capo, la fra si è accorta che doveva imparare a scrivere nell'immenso vuoto di un foglio bianco. Che i quadretti non c'erano più, erano spariti, spezzati, vinti, come lei.
E' da allora che la fra scrive la vita su righe storte, e che si odia per questo.
Che la sua vita a volte le sembra quella di qualcun altro e che ha bisogno di rileggere nel tempo ogni singola cosa che ha scritto, per capire, per capirsi, per stare meglio, per sfogarsi, per perdonarsi.
La fra negli anni, ormai quasi 22, si è confrontata con le scuse di chi non pensava che le avrebbe potuto rovinare la vita e con lo sguardo cattivo di chi, già allora, era perfettamente cosciente del male che le stava facendo. La fra ha provato pena e ha provato paura.
Ha avuto paura del buio, ha avuto paura di tante cose.
Ha costruito una coscienza di sé dalla tabula rasa che era. Mattone a mattone.
Quando si ferma a pensarci è molto orgogliosa di sé. Perché per la sua vita traballante, per la sua coscienza, non deve dire grazie a nessuno, solo a se stessa.
La fra ha letto inviti su social network a regalare alle proprie donne il rispetto.
Il rispetto.
La fra la mancanza di rispetto l'ha vissuta. L'ha vissuta con dolo e dolorosamente.
Alle vostre donne oggi non regalategli nulla, perché l'amore e il rispetto non sono regali, sono una cosa dovuta.
E la mancanza di rispetto, verso chi è più debole è solo un atto di profonda e vile vigliaccheria.
E alle vostre donne oggi non fategli gli auguri, se le amate la loro festa è tutto l'anno; date loro un bacio, dite loro un semplice "ti voglio bene", dite loro che le amate e che il rispetto che provate per loro non è in discussione e non lo sarà mai.
Di fronte a questo non c'è mimosa che tenga.
Perché quando un uomo ti manca di rispetto, recuperare il rispetto di te stessa è un percorso lungo e in salita. E non hai occhi per vedere gli alberi di mimosa e non hai naso per sentirne l'odore.


Ho pensato molto se scrivere o no questo post. Questo post parla di me e della mia vita in maniera molto più intima di quanto sia lo scopo di questo blog.  Ma ci son cose che fan riflettere e che fan male. Che una donna debba ancora pensare che il rispetto vada chiesto lo accetto in Africa, dove la condizione sociale della donna è conseguenza di un retaggio culturale pesante. In Italia no. E il mio modo di dirlo è questo, attraverso la mia esperienza. Non voglio essere compatita per quello che traspare da questo post. Vorrei solo che facesse riflettere qualcuno. Se poi servisse pure ad aiutare un'altra donna che si è smarrita, beh sarebbe il massimo.

3 commenti:

  1. .. mi sa che abbiamo tante cose in comune..
    .. come tante (troppe) altre donne.

    è che spesso manca il "pudore" di tirarle fuori.

    Un abbracciostrettostrettoso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mila, tirarle fuori è propedeutico alla rinascita. le cose vanno affrontate per poterle capire, capire i propri margini di responsabilità e perdonarseli. Altrimenti chi ci ha fatto del male vincerà per sempre. io l'ho fatto, anni fa, nell'altro blog (lo trovi nel mio profilo) e mi ha aiutato. qui non volevo farlo, volevo che questo rimanesse uno spazio dedicato all'esperienza africana. però leggere ieri su Fb "alla tua donna domani regala il rispetto", cazzo è stato un pugno in faccia. ma regalo de che? alla tua donna devi rispetto come lei lo deve a te. sempre. e nopn è un regalo. eccheccazzo.
      cmq se ti va di parlarne sono qui, quando vuoi, anche via mail: cescar76[at]gmail[dot]com
      ricambio l'abbraccio, ancora più stretto!

      Elimina