martedì 6 marzo 2012

Contrattazioni

Una delle cose che la fra proprio non riusciva ad immaginare è che sarebbe entrata nel regno della contrattazione.
La fra è una di quelle persone, rare persone, che non chiede sconti: se può permettersi una cosa se la compra, altrimenti no grazie. E allo stesso modo quando è la fra dall'altra parte del bancone, ai mercatini, i suoi prezzi sono precisi, senza margini di sconto. Chiaro: se compri tre o più cose ti faccio lo sconto, ma sulla singola cosa puoi pure morire gonfio.
Certo, la fra potrebbe pure farsi furba e gonfiare i prezzi di quel tot che le permetterebbe di incassare il giusto e fare bella figura coi clienti, ma la fra trova una cafonata allucinante che una persona che compra una cosa, una sola, si permetta di chiedere lo sconto. Preferisce non vendere che s-vendere, perché la fra non compra in serie e rivende, la fra fa pezzi unici con le sue mani e lo garantisce con la targhetta del suo marchio e pensa che questo abbia un valore; la fra quando fa un braccialetto è capace di smontarlo pure 10-20 volte se non è assolutamente convinta del risultato.
Insomma la fra è una scassacoglioni. Ormai lo avete capito pure voi.
Ecco, una come la fra qui non ha vita facile. Probabilmente abituati a turisti che amano lo sconto o per influenza culturale, qui l'abitudine è gonfiare il prezzo in maniera esorbitante. Del tipo che volevano venderci una maschera molto grande, un po' rovinata (ma che piaceva moltissimo alla fra), a 130mila franchi (200 euro) e l'abbiamo portata a casa per 22mila (33 euro), ho reso?
Questa cosa stressa la fra in maniera incredibile. Non le piace contrattare, non è il tipo, diventa rigida e, come il marito non si stanca di farle notare, stronza.
La fra non è stata abituata a contrattare, come anche a comprare a rate: ho i soldi compro, non ho i soldi, peccato, non compro; conseguentemente si dispiace moltissimo di questa cosa e non sa come porvi rimedio.
L'unico posto dove non si deve contrattare sono i supermercati, gli unici dove la fra vorrebbe poter contrattare perché per comprare certe cose qui servirebbe un mutuo.
Il risultato di tutto questo è che la fra ha pagato il mobiletto a ripiani in bambù, realizzato su misura, come un kg di macinato (come se una massaia italiana potesse permettersi di scegliere se fare il polpettone o comprare un mobile!) e la credenza della cucina, in legno massello, quanto il veliero Playmobil che voleva avrebbe voluto regalare a suo figlio (poi ha fatto l'equivalenza e l'ha lasciato lì)
Che strano mondo.

5 commenti:

  1. non è vero la Fra è giusta.. anch'io sono come te e bisogna valorizzare questo nostro pensiero perchè siamo noi poi a pagarla con la mentalità degli altri. Per altro sbagliata!

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    1. sbagliata...diversa. molti paesi, tra cui quelli arabi e africani, amano la contrattazione, si divertono proprio. Sono culture diverse e non mi sento di dire che son sbagliate. Certo se in Italia non son disposta ad accettare la contrattazione, qui credo proprio che dovrò adeguarmi. Sono io a casa loro e non il contrario ;-)

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  2. Mi ci ritrovo molto in questo modo di fare. Anche io non riesco mai chiedere sconti. E mi dispiace quando me ne vengono chiesti per una sola prestazione. Ovvio poi che se chi te li chiede è realmente indigente la situazione cambia. Detto questo, da un po' di tempo ho imparato a contrattare, ad esempio, nella compravendita tra privati (portaportese, ebay...). Da non crederci ma, diciamoci la verità, quando invece dei preventivati 10 ti porti a casa l'oggetto desiderato ad 8.... bhè....

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    1. di solito se porto l'oggetto a casa per 8 invece che per 10 è perché il negoziante me lo ha messo ad 8. Non son proprio capace a chiedere sconti ^^'

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  3. Ciao, volevo solo avvisarti che dopo aver letto le direttive riguardanti i candy-giveaway e simili, vedi link: http://passionebijoux.blogspot.com/2012/03/aggiornamento-sui-giveaway.html
    ho deciso di ANNULLARE IL MIO CANDY.
    Ti ringrazio per la comprensione.
    A presto e a nuove creazioni!
    Nastja

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