venerdì 3 febbraio 2012

Dottoressa ivoriana 1 - Mamma italiana 0 (arbitra Pollyanna)

Capita poi che al ritorno da una cena, dove una tipa vi ha chiesto, per seconda volta in due mesi, come stanno i bimbi (e due volte su due, le conseguenze son state più o meno quelle  che seguono, quindi la prossima volta la fra si porta una bella carta vetrata del 7 e la dà furtivamente al marito come rimedio contra mala), vi accorgete che il più piccolo dei due ha gli occhietti lucidi.
Occhietti lucidi=febbre, a qualsiasi latitudine vi troviate.
Misurate la febbre al puzzetto e scoprite un meraviglioso 38 e mezzo. Fate un bel sorrisone, giocate una partita a carte con Pollyanna e poi ve ne uscite con un signorilissimo  "mapporcocazzo acciderbolina! proprio di venerdì sera noooooooooo".
Una febbre che inizia di venerdì sera, significa in automatico che il giorno dopo NON si andrà al mare (che è più o meno l'unico svago e l'unica uscita che la famiglia latana si concede settimanalmente), pertanto non sarà una tragedia, ma insomma scazza un bel po'.
Si inizia la danza della tachipirina locale (paese che vai, paracetamolo che trovi) e si accendono lumini a tutte le divinità conosciute o in incognito che siano, affinché sia solo un colpetto d'aria, una bottarella di fresco.
Il giorno dopo, il puzzetto, continua ad avere la sua bella febbre over 38, pertanto a malincuore la famiglia latana mette una bella croce su ogni opzione di fine settimana che non contempli la visione delle quattro mura di casa propria o di cartoni animati atti a stimolare la mente di quasi treenni e quasi cinquenni, ma che, diciamocelo, uccidono sistematicamente i neuroni di tutti quelli da quell'età in sù.
La domenica, la svolta.
Mortino ha sfebbrato.
Mentre la fra accendeva i mortaretti di festeggiamento e buttava le cose nella borsa del mare, il marito si accorgeva che gli occhi lucidi ora ce li aveva il patato grande.
Ok, Pollyanna, questa la vinci a tavolino.
La febbre rimane alta tutto il giorno, tranne brevi intervalli sponsorizzati dal paracetamolo.
Il lunedì si va dalla dottoressa, nella nostra clinica di riferimento.
Gola rossissima, tonsille ingrossate per l'enp.
Gola rossissima e basta per Mortino.
Antibiotico, cortisone e sciroppo per entrambi.
Corcazzo Anche no, ha detto la fra in un italiano incomprensibile ma con un tono comprensibilissimo alla dottoressa, che a quel punto gli ha pure imbruttito un po'.
La mamma italiana dietro a questo schermo ha quindi fatto spiegare dal marito alla dottoressa che in Italia si cerca di non dare subito l'antibiotico, perché l'antibiotico debilita e bla bla bla.
Ok, date il cortisone, per l'antibiotico si aspetta giovedì, ci rivediamo, se stanno ancora male passate prima a fare le analisi del sangue e poi coi risultati venite direttamente da me.
La fra si sentiva di aver vinto una battaglia: voglio dire, graziarcà che con cortisone antibiotico e sciroppi un'infiammazione alla gola ti passa.
Però...
Il martedì patati entrambi senza febbre, evvai lo vedi che avevo ragione io?! una mamma certe cose le sa.
Il mercoledì l'enp ricomincia over 38 e viene dopato di paracetamolo, il fratellino nulla.
Il giovedì ancora nulla per Mortino, mentre l'enp sempre tra 38 e 39.
Analisi del sangue per entrambi.
Non è malaria.
Primo sospiro di sollievo. I sintomi non eran quelli, ma sai mai.
Per l'enp si evidenzia un'infezione che sembra batterica, per Mortino forse un inizio. Veniamo spediti a fare la visita dall'otorinolaringoiatra che ci dice che ormai si parla anche di otite, per l'enp. Il quale enp si guadagna pure una bella radiografia del torace in unica proiezione frontale.
Bronchite. L'ho vista perfino io, dalla lastra.
Quindi riepiloghiamo.
Enp: bronchite, tonsillite, placche, otite, rinite (cinquina! da ora si va per la tombola).
Mortino: tonsillite e un inizio di otite.
Ok, antibiotico, è evidente.
Uno bello potente che copra tutte le alte vie, come dire.
Lo iniziamo subito, senza passare dal via. L'erede al trono è da martedì a pranzo che non mangia quindi prima facciamo passare questa cosa e meglio è. Il principe cadetto come al solito se magna pure er tavolino, ma sai mai.
Venerdì pare vada meglio: a pranzo l'enp mangia pure una minestrina sotto lo sguardo commosso della fra. La fra, rasserenata e spinta dal marito, mette il naso fuori casa (dopo una settimana di internamento coatto coi pargoli!) per un pomeriggio all'insegna di spese in materiale creativo e chiacchiere femminili.
Torna a casa e trova tre uomini assonnati, uno dei quali terrificantemente febbroso. 39 e mezzo, malimortà.
Da allora in poi la febbre non scenderà, con tutto il paracetamolo, mai al di sotto dei 39.
Passiamo parte della notte a fare bagnoli freschi all'enp, a ricordarci e mettere in pratica tutti i vecchi rimedi della nonna (tipo bagnoli di acqua e spirito e bagni tiepidi). Anche Mortino ricomincia ad avere la febbre.
Paracetamolo on the rocks per entrambi e tra quello e i rimedi della nonna, pare che la febbre stia scendendo a tutti.
Alla fra cala la tensione, l'adrenalina e conseguentemente la palpebra....tanto ha visto il marito mettere la sveglia per le 3 per controllare la febbre patata.
A quel punto, visto che la febbre sembra stia scendendo, lei dorme di brutto.
Il resto della notte è appannaggio del marito, che non la sveglia.
PRG arriva a 40,5 di febbre e lui continua bagnoli e bagni, finché verso le 6 scende sotto i 39 e anche loro si addormentano.
La mattina dopo il marito va, da solo, a parlare con la pediatra in ospedale, per chiedere ingenuamente qualcosa di più efficace per la febbre.
La dottoressa lo guarda sgranando anche gli occhi e gli dice "lo porti qui e lo ricovero"
PANICO.
Prepariamo i bimbi e andiamo.
La doc ci dice di aver fatto vedere la lastra allo pneumologo e che c'è un piccolo inizio di broncopolmonite.
PANICO AL QUADRATO.
Tralasciamo l'esperienza mistica della flebo al patato, io non c'ero. Ha voluto il padre, 'sto giuda (mamma io vorrei rimanessi tu con me in ospedale, ma papà parla meglio francese- mettece 'na pezza).
Tutti in camera del patato, la doc ha detto aspettatemi che visito anche l'altro.
L'altro è lì tranquillo che si è sbafato il pranzo destinato all'accompagnatore del bimbo ricoverato.
Poi improvvisamente diventa moscio.
Da 37 a 39,7 in tre minuti netti.
A Pollya', con te 'n ci gioco più.
La doc ci chiede se preferiamo curarlo a casa.
Ma anche no, ricoveralo e de corsa pure.

E fu così che la famiglia latana ha passato il secondo fine settimana di reclusione direttamente in ospedale tra aerosol, flebo, puff e quant'altro e soprattutto sempre in compagnia di cartoni animati che saranno pure carini, ma insomma anche no.
Una bella camera grande, con il letto per la mamma e un divano per il papà se resta anche lui (chiaro che è restato: è l'unico francofono di casa!).
Alla doc che la vede pallida, la fra dice che non si sente molto bene, ha un po' di mal di gola e mal di testa; la doc suggerisce il magnesio, la fra sfodera il suo pessimo francese e risponde "je suis en train de organizer un voyage à Lourdes", ah, siete cattolici...ehm, una domanda di riserva? come fai a far capire che era una battuta? rispondi "un peau" rendendo con lo sguardo quello che non sai dire a voce. Pare abbia capito, poi la fra si ricorda che PISAM (nome del policlinico) significa Polyclinique International Sante Anne-Marie, bella figura, complimenti.
Alla fine tre giorni di ricovero. Tre giorni in cui ai miei figli è tornato il colore e l'appetito. Tre giorni di infermiere carine e personale presente. Del resto è l'equivalente di una nostra clinica (santa assicurazione sanitaria ora pro nobis).
Tornati a casa, i patati stanno continuando la cura.
...
...
...
Chiaro che ora s'è ammalata la fra.

Da tutto questo la fra ha imparato due cose:
1. le partite a carte già le perde con Pollyanna, con la dottoressa è meglio non giocarle proprio.
2. la prossima volta che un dottore le dirà: "le dò l'antibiotico" la risposta sarà: uno solo?

1 commento:

  1. il resoconto completo mi mancava..... speriamo non succeda più.

    un abbraccio.

    sonia.

    ps: i blog off line funzionano?

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