Tra poco meno di una settimana torneremo ad essere quattro,
nella Tana.
Questi due mesi e mezzo di famiglia divisa, sono stati pesantissimi e parimenti importanti per tutti noi.
Questi due mesi e mezzo di famiglia divisa, sono stati pesantissimi e parimenti importanti per tutti noi.
Il Marito Paziente ha scoperto una dimensione individuale
che si era sempre negato a favore di una più familiare, in cui i suoi interessi
o desideri si auto soffocavano nel senso di colpa di voler essere anche se
stesso, oltre che Marito Paziente e Padre Eccezionale.
La Fra, dal canto suo, si è confrontata con mille cose,
alcune belle alcune meno, quasi tutte molto faticose sia fisicamente che
mentalmente. Ha dovuto affrontare la sua più grande incapacità, quella di
prendere decisioni autonome e di gestire tutto da sola.
La Fra è un’ottima organizzatrice della vita altrui, ma nella
propria è un disastro. Dipendente e poco incline allo scegliere (dal gusto
della pizza in su, per capirci), la Fra si è trovata improvvisamente
catapultata in una dimensione dove ogni singola scelta era a suo appannaggio:
dal cosa, quando, come, dove mangiare al tipo di scarpe da prendere ai bambini,
dal come gestire i compiti dei bambini a come gestire il loro tempo tra le
varie attività, dal colore dei muri al verso del parquet.
La Fra in questi mesi italiani ha creato una casa da uno
spazio dove c’erano solo i muri, ha parlato con operai, ha comprato lampade,
armadi, piante, ha disposto mobili. Ha preparato e vissuto il nido.
E ha scoperto, ha avuto la grande possibilità di scoprire, la felicità della stanchezza sana, di chi sa che ogni giorno ha veramente fatto tutto ciò che poteva fare.
E ha scoperto, ha avuto la grande possibilità di scoprire, la felicità della stanchezza sana, di chi sa che ogni giorno ha veramente fatto tutto ciò che poteva fare.
Il Marito Paziente mi è mancato in tutti i momenti in cui ho
avuto la possibilità di pensare. Ma per quanto fossi e sia stanca veramente
oltre il limite, quello che mi è mancato di lui non è il suo aiuto. Mi è
mancata la persona, non il ruolo.
E questo ritorno da una parte mi riempie il cuore di gioia
pura e autentica, mentre dall’altra mi spaventa: questi mesi nella Tana sono
stati mesi di piccoli passi per trovare un equilibrio che permettesse a me e ai
patati di vivere serenamente, sono stati mesi di aggiustamento costante del
tiro e sono stati un periodo bellissimo di complicità tra me e i miei figli.
Marito Paziente dovrà inserirsi in una nuova realtà, un’evoluzione delle tre persone che lo hanno accompagnato ad un treno due mesi e mezzo fa e che non sono più le stesse.
Sarà difficile per lui inserirsi, sarà difficile per me lasciargli un posto in un equilibrio conquistato così a fatica.
Marito Paziente dovrà inserirsi in una nuova realtà, un’evoluzione delle tre persone che lo hanno accompagnato ad un treno due mesi e mezzo fa e che non sono più le stesse.
Sarà difficile per lui inserirsi, sarà difficile per me lasciargli un posto in un equilibrio conquistato così a fatica.
Quando scopri, perché poi alla fine è tutta una grande
scoperta, di non aver bisogno di una persona dal punto di vista pratico, di
saper vivere, o nei momenti peggiori sopravvivere, anche da sola… far rientrare
qualcuno è difficile.
La gestione di una famiglia non ha nulla a che vedere con l’amore e col sentimento: è pratica, organizzazione, scelta. L’amore è altro e male si incastra nella difficoltà di ridarsi compiti e spazi.
Unire due volontà apre la strada al compromesso, ad un confronto cui non siamo più abituati.
Sarà l’ennesimo equilibrio da ritrovare, o da ricostruire.
La gestione di una famiglia non ha nulla a che vedere con l’amore e col sentimento: è pratica, organizzazione, scelta. L’amore è altro e male si incastra nella difficoltà di ridarsi compiti e spazi.
Unire due volontà apre la strada al compromesso, ad un confronto cui non siamo più abituati.
Sarà l’ennesimo equilibrio da ritrovare, o da ricostruire.
Benvenuta nel mio mondo! Con un Navigante per casa (che tra l'altro ha appena passato una grossa crisi dovuta al fatto di essersi negato per anni come persona individuale) questi equilibri si devono trovare almeno un paio di volte l'anno ed è sempre più difficile con i nani che crescono. Ma alcune tue considerazioni mi hanno fatto riflettere, o meglio hanno fatto riflettere la parte di me che vorrebbe l'amore sopra ogni cosa.
RispondiEliminaGrazie per mettere nero su bianco questi tuoi pensieri.
Ciao Francesca, ho letto con molto interesse la tua prima intervista, quella che prepara psicologicamente a colui intenzionato a fare la tua cseltga 'coraggiosa' del trasferimento. Sei stata molto esaustiva, spesso cruda e feroce ma realistica, così come dev'essere un genitore quando accompagna il proprio bimbo a farsi l'odiata puntura della vaccinazione. Anch'io sono uno spirito libero tuttavia mi è mancato quel coraggio che invece hai avuto tu e tuo marito, un coraggio spaventoso ad aver portato anche i tuoi 2 bimbi. Ho anche un amico in Costarica ed un altro un po' più vicino e praticabile, alla canarie: spero solo che prima o poi mi venga incontro quel coraggio che non ho avuto in questi anni. Un'ultima cosa: quando parli di ristorazione ci sarebbe posto per lavorare anche per un pianista-bar-intrattenitore? Buona vita! Gildo
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