C’erano una volta due ragazzini.
Il ragazzino aveva i capelli che crescevano dritti e un’aria
pulita che sapeva di rispetto.
La ragazzina aveva qualche chilo in più e una pelle spruzzata di sole.
La ragazzina aveva qualche chilo in più e una pelle spruzzata di sole.
Passavano le mattine ad un’aula di distanza, nello stesso corridoio.
Incrociandosi, sfiorando tra loro quelle loro vite acerbe e caleidoscopiche di
possibilità, perdendosi nelle migliaia di occhi e sguardi che attraversavano
quei corridoi.
Un giorno il ragazzino e la ragazzina si conobbero, e si
piacquero. Lui si innamorò delle sue lentiggini e della sua intraprendenza, lei
di quell’aria pulita e dell’odore della curva del suo collo.
Lui aspettava fuori, vicino al muretto, che uscisse anche la
sua classe. Lei lo ricompensava di sorrisi.
Lui rubava, per lei, rami di mimosa dal cortile del giardino vicino, lei si riempiva occhi e naso di colori e odori, col cuore che prendeva un ritmo sconosciuto e diverso.
Lui rubava, per lei, rami di mimosa dal cortile del giardino vicino, lei si riempiva occhi e naso di colori e odori, col cuore che prendeva un ritmo sconosciuto e diverso.
Negli anni quei ragazzini si sono visti attraversare mari in
tempesta, perdendosi e ritrovandosi nelle mani intrecciate e negli abbracci
silenziosi.
Sono diventati meno piccoli, meno sicuri, hanno piegato i loro futuri in condizionali, accettando la grande sfida del crescere.
Sono diventati meno piccoli, meno sicuri, hanno piegato i loro futuri in condizionali, accettando la grande sfida del crescere.
Lui ha smesso di scavalcare muri per rubare fiori, lei ha
smesso di permettersi l’intraprendenza.
Lui non ha mai smesso di amare le sue lentiggini e i suoi chili di troppo, lei non ha mai smesso di sentirsi al sicuro appoggiata nella curva perfetta tra il suo collo e la sua spalla.
Lui non ha mai smesso di amare le sue lentiggini e i suoi chili di troppo, lei non ha mai smesso di sentirsi al sicuro appoggiata nella curva perfetta tra il suo collo e la sua spalla.
Oggi quel ragazzino e quella ragazzina non ci sono più. Sono
adulti, ormai. Sono un uomo e una donna. Alle loro mani intrecciate se ne sono aggiunte
di più piccole, il loro percorso oggi scorre in ritmi dettati da musiche che
non osavano neanche immaginare, su quei muretti pieni di sole.
Ma quando le mimose sono in fiore, il cuore di lei batte
ancora a quel ritmo oggi meno sconosciuto ma ancora diverso.
Forse questo li ha salvati: sono ancora due ragazzini, in vestiti troppo grandi per loro.
Forse questo li ha salvati: sono ancora due ragazzini, in vestiti troppo grandi per loro.
<3
RispondiEliminail profumo della curva del collo...quella di saponetta...tipica dei ragazzetti, che mi hai fatto ricordare! :D
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