Quando ero piccola mi sarebbe piaciuto essere uno di quei personaggi
dei cartoni animati che guardavo tutti i pomeriggi. Non era la capacità di
modificare la realtà, ad affascinarmi, non aspiravo ad essere una maghetta o ad
avere chissà quale potere.
Volevo la capacità di trasformare me stessa.
Da quella grassottella, con le lentiggini e i codini, volevo
sbocciasse una Fra diversa: quella cui sarebbe stata perdonata una caduta,
perché alle ragazzine belle e magre si perdona una distrazione, come anche una sonora caduta sul sedere.
Invece rimanevo nei miei kg in più e nella goffaggine che nessuno voleva farmi dimenticare. E stai ben certa che se fossi caduta di sedere a terra non avrei avuto che risate e frecciatine.
Invece rimanevo nei miei kg in più e nella goffaggine che nessuno voleva farmi dimenticare. E stai ben certa che se fossi caduta di sedere a terra non avrei avuto che risate e frecciatine.
Volevo essere quella che ride insieme agli altri, invece che
quella di cui si ride, sostanzialmente.
Visto che quel superpotere evidentemente non lo avevo, è stata una strada in salita.
Poi ho capito che la strategia era quella di ridere per prima di me stessa, che significa essere consapevoli di ciò che si è nel bene come nel male, nel figo come nel ridicolo.
Visto che quel superpotere evidentemente non lo avevo, è stata una strada in salita.
Poi ho capito che la strategia era quella di ridere per prima di me stessa, che significa essere consapevoli di ciò che si è nel bene come nel male, nel figo come nel ridicolo.
Una bella arma, l’autoironia: toglie potere a tutti i
denigratori. Da non confondere con la finta modestia, che è lo specchietto per
le allodole: se hai un merito o una capacità, riconoscitela apertamente, senza
esaltarti e senza sminuirti, altrimenti sì, che sei ridicolo.
Crescendo, mi sono resa conto che quello che ha salvato la
mia psiche, e anche, su questo concordiamo sia io che il Marito Paziente, il mio
matrimonio, è stata proprio questa capacità di non prendersi sul serio se non
quando è necessario farlo. Che si può ridere di ogni difetto, di ogni
imprevisto, di ogni propria imperfezione o defaillance.
Ed ho capito che alla fine, per quanto tu possa essere una
donna sovrappeso e goffa, dentro di te può esistere quella ragazzina magra che
aspiravi ad essere… non serve una magia, basta una risata, di
cuore e sincera e al momento giusto, per tirarla fuori.
mi ci ritrovo molto nelle tue parole.
RispondiEliminaBacioni
Bellissimo post! La bellezza di una persona sta nell'autoironia, nella capacità di amarsi ed accettarsi per quello che è. La bellezza vera, a parer mio è questa!
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