C’è un altro aspetto della condizione femminile di cui
Madame Dissout la Graisse ti parla, mentre ti massaggia.
Una donna qui, ancora, è sessualmente un mezzo.
È qualcosa che ha un valore in termini di verginità da poter
dimostrare di aver colto. È qualcosa, non qualcuno.
E c’è un uomo che la maggior parte delle volte non ha
neanche scelto, che una sera le dice “tu doit coucher avec moi, vite!” (devi giacere
con me, veloce) e poi farà i suoi comodi nel suo corpo, come fosse un campo da
arare. Come fosse l’unica rivalsa in un mondo quotidiano fatto di “oui patron”
e “comme tu veux patron”.
La volontà è dei forti. E c’è una gran forza di numeri, in
certe culture. Una donna non si ribella, non può.
È suo compito dare piacere, non provarlo.
E arriviamo alla domanda che mi brucia dentro.
C’è ancora qui, l’infibulazione?
E arriviamo alla domanda che mi brucia dentro.
C’è ancora qui, l’infibulazione?
Si stupisce della domanda: ovvio che c’è.
Poi subentra la rabbia: è
vietata, ma c’è.
Nel villaggio o nella
bidonville dove le case sono fitte fitte e le persone sembrano formiche, c’è
modo di sapere cosa accade dietro alle porte chiuse?
A volte, non c’è modo di saperlo neanche in Italia, pensi,
sconsolata, tu.
Una donna, qui, spesso, ancora, non ha diritti: il piacere
che tiene per sé è qualcosa che l’uomo non controlla e va escisso, letteralmente.
Una donna deve solo occuparsi della casa, dei figli e
lavorare.
Pensare e provare piacere sono due cose che vengono osteggiate più o meno apertamente.
Pensare e provare piacere sono due cose che vengono osteggiate più o meno apertamente.
Una donna, qui, ancora troppo spesso, non ha coscienza di
cosa potrebbe essere, del fatto che il suo corpo appartiene principalmente a lei e non al maschio che ne
abusa o ai figli che lo occupano.
Una donna qui, ancora, spesso, non è pensata pensante,
figurati se può godere di qualcosa in cui storicamente la supremazia maschile
si è dispiegata.
C’è qualcosa di sottilmente simile ad uno stupro, in tutto questo.
Un atto consenziente ottenuto con una supremazia forzata.
C’è qualcosa di sottilmente simile ad uno stupro, in tutto questo.
Un atto consenziente ottenuto con una supremazia forzata.
Qualcosa che ovunque accada, è una ferita aperta per tutte
le donne.
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