Se ve lo foste chiesto, fino a due settimane fa, la situazione era ancora stabile: famiglia latana con tavolo rotto e Geppetto con tavolo rifatto, ma ancora nell'antro buio.
Già, perché, ovviamente, la fra e il Marito Paziente col cavolo avrebbero speso due volte i soldi del trasporto: quando fossero stati pronti tutti i mobili, avrebbero chiamato un furgoncino.
Eccesso di fiducia, evidente.
Quando il tavolo s'era rotto, mancavano all'appello ancora la scrivania, il mobile per il televisore e il tavolino dell'angolo salotto.
Lo sbaglio fondamentale dei coniugi latana era stato impostare il rapporto con Geppetto sulla fiducia e senza fare pressioni: i nostri illusi volevano infatti che i mobili fossero fatti bene e si erano dimostrati (troppo) tolleranti sulla tempistica.
A loro svantaggio c'era stato anche il fatto che l'antro buio di Geppetto fosse collocato lungo la strada che porta al mare, a circa tipo 40 km da Abidjan. Una strada che se per qualche motivo non vai al mare, non è che ti sia proprio comoda e di strada, ecco.
Insomma prima c'era stato il viaggio in Italia, poi il trombo della fra, poi la stagione delle piogge, poi i due mesi italiani della fra e dei patati, poi il rientro a scuola e il risultato era che nessuno era stato col fiato sul collo di Geppetto. Che però aveva, dal dicembre scorso, tutti i disegni quotati dei mobili. Ci avrà asciugato il fritto, più o meno.
Per puro realismo, i coniugi latana s'erano pure decisi a semplificare il disegno dei mobili, onde non dover aspettare che poi Geppetto li rifacesse se non fossero stati fatti bene.
Ché Geppetto è taaaaanto caruccio, ma è talmente de legno che avremmo potuto chiamarlo Pinocchio.
Però sarebbe prima o poi arrivato il tempo che pure la giobbesca pazienza dei coniugi latana si fosse assogliata con limite tendente fortemente allo zero. E quel tempo è arrivato circa a metà ottobre.
"Geppé, hai finito i mobili?"
Oui oui pas problems
Ecco, ora sto tranquilla.
Ce li fa vedere, nell'antro buio.
Anche nell'antro buio ci si rende conto, all'evidenza visuale, che, passi per il tavolo che da progetto deve essere di un colore diverso, scrivania, mobile per il televisore e tavolinetto sono di tre sfumature di marrone completamente diverse.
"Ehm, Geppetto, tesoro, questi tre mobili devono avere lo stesso colore, intesi?"
Oui oui pas problems
Aridanga.
"I mobili, come ti abbiamo più volte detto, ci servono. Quando possiamo far venire il furgoncino?"
"Ehm, devo sistemare il colore del tavolinetto, unificare i colori dei mobili e mettere i pomelli alla cassettiera della scrivania, diciamo giovedì prossimo, per stare tranquilli"
Fosse che fosse la volta buona, si dicono i nostri eroi fiduciosi e si rimane d'accordo per il giovedì successivo.
Nel frattempo Marito (sempre più) Paziente si accorda per il furgoncino e il trasporto.
Arriva il giovedì ed è tutto organizzato. Ci mettiamo in macchina e attraversiamo indenni perfino la zona dell'abattoire, dove c'è l'iradeddio di montoni, capre e caprette che ci fanno
Che poi l'unico motivo per prendere i mobili in quei giorni è che la fra, la settimana successiva, ha invitato tipo 13-14 persone a cena per festeggiare il suo compleanno, altrimenti Marito (sì, ok, ma fino ad un certo punto) Paziente col cavolo si sarebbe messo, digiuno, al volante all'ora di pranzo e con più di 30° per prendere i mobili.
Chiaramente si era appurato circa un anno fa che i coniugi latana fossero coglioni, però qualcosa l'avevano pur imparata e han chiamato Geppetto prima di farsi tipo 80 km.
"Geppé i mobili son pronti? guarda che
Oui oui pas problem.
Insomma arriviamo, con una fame immane (lo sa solo Dio, quanto ha rischiato l'amico cicciottello di Geppetto), all'antro buio.
Da fuori, contiamo. 1, 2, 3, 4: ok, i mobili ci son tutti.
Con l'occhiometro la fra vede anche che sono accettabilmente storti.
Poi, entrano.
E, indovina?
I mobili sono ancora di colori diversi. Si vede che il ragazzo s'è impegnato: son più scuri della settimana prima quindi li ha verniciati. Ma è chiaro come il sole che non ha usato lo stesso legno di base, visto che il risultato è diverso. La scrivania tende al caramello, il tavolinetto al marrone rosato e il mobile per il televisore al miele di castagno (il bello di fare l'architetto è che sai usare termini tecnici).
I coniugi latana a questo punto finalmente capiscono che le cose son due: o Geppetto è il più grande paraculo della storia o è completamente deficiente.
Umanamente propendono per la prima, ma il loro orgoglio spera per la seconda. Ai posteri l'ardua sentenza.
Si incazzano come mine, glielo spiegano con le buone, con le cattive, con le mezz'emmedie; la fra è quasi sull'orlo di dirgli "ma io mi fidavo di te"... ma non c'è nulla da fare, la sua risposta è sempre: i mobili si scuriranno col tempo.
Bene, Geppé, ma allora mi spieghi come mai la scrivania, che hai fatto per prima, è più scura del mobile per il televisore?
Ma no, ho fatto prima il mobile.
Abbèllo, il disegno della scrivania te l'ho fatto dopo aver visto il mobile per il televisione fatto ma da rifinire.
A Geppé ma che vieni a rubà a casa dei ladri?
Geppetto, ripete la sua versione come un mantra.
Alché la fra gli dice che se è convinto di quello che dice, allora i mobili glieli pagheranno un tot in meno promettendogli di portargli il saldo a mobili scuriti.
Ennò, fa lui.
Essì, fa il Marito (al limite basso del) Paziente.
Ennò, insiste lui.
Al Marito (direi quasi non più) Paziente basta un sguardo per capire che la fra è sul punto di scuoiare Geppetto e foderare la con la sua pelle i loro mobili, in modo che abbiano un colore uniforme, quindi spedisce, con piglio sìculo, la fra (che stava effettivamente lustrando gli attrezzi da scortico) in macchina.
Tutto 'sto teatrino sotto gli sguardi un po' attoniti, un po' divertiti e un po' curiosi dei trasportatori.
Del secondo, e ultimo atto, la fra sa ben poco, ma sa che Marito (forse un giorno tornerà ad essere) Paziente ha spuntato uno sconto pari praticamente alle spese di trasporto.' N affare, insomma.
Saldato Geppetto, cui la fra ha segretamente augurato di spendere i loro soldi per andare a puttane e di non accorgersi in tempo che si tratti di travestiti (ché i luoghi comuni sugli uomini neri li conosciamo tutti no?), i nostri eroi si avviano, seguiti dal furgoncino coi loro mobili dentro.
Il leit-motiv del viaggio di ritorno è stato "ma quanto siamo coglioni", ma redo che questo si potesse dedurre da tutta la storia precedente.
Arrivati a casa, scaricati i mobili, verifichiamo con orrore che i suddetti mobili stingono.
Ma mica poco, ché Geppetto voleva fare bella figura e quindi ha abbondato (che poi, si sappia, in Costa d'Avorio i mobili vengono tinti con una specie di vernice un po' cerosa che assomiglia terrificantemente al lucido da scarpe e non è detto che non lo sia).
Nei seguenti due giorni lo straccio e il prodotto per il legno diventano due periferiche del corpo della fra e finalmente si ottiene di potersi avvicinare ai mobili.
A tutt'oggi i mobili, se ti ci strofini sopra, ti macchiano i vestiti (il ché fa di molto incazzare la fra e di molto gioire il produttore dei detersivi locali) ma con attenzione la convivenza mobili-vestiti è possibile.
Solo che la fra l'altro giorno guardava il suo nuovo tavolo e notava che il decoro è più piccolo e decisamente meno bello, che il colore è più scuro, che l'effetto non è affatto lo stesso di cui si erano tanto innamorati l'anno scorso.
E con profonda commiserazione di se stessa si è resa conto che avevan fatto fare tutti i mobili a Geppetto proprio in virtù di quel tavolo bellissimo e del fatto che piacesse ad entrambi.
Così ora, per essersi innamorati di un tavolo, hanno 5 mobili di colori diversi, un po' stortignaccoli e hanno pure un tavolo diverso dall'oggetto del loro folle innamoramento.
No ma davvero, bella scelta.
e vabbè. però avete una storia divertente da raccontare :)
RispondiEliminafotoooo
Ti "scopro" solo adesso...e non vedo l'ora di avere un po' di tempo per leggerti bene...che io sono una di quelle pazze malate d'africa
RispondiEliminac'è un premio per te nel mio blog ;-)
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