Il calendario scolastico della scuola patata prevede dei periodi di lezioni di un mese e mezzo circa (con frequenza dalle 7 e 45 alle 16 e 45, quattro giorni a settimana), seguiti da una settimana di "revisioni" e poi da un tot, variabile tra 10 e 15, di giorni di vacanza (cosa che metterebbe a dura prova ogni tipo di organizzazione lavorativa e familiare se non ci fosse l'usanza di avere un nounou- la tata- fissa in casa).
I periodi di "revisione" sono dei veri e propri esami di verifica delle competenze acquisite fino a quel momento.
Nella classe del patato piccolo non c'è un "programma", quindi immagino sia una cosina "all'acqua di rose", invece in classe del patato grande la cosa è più seria.
Durante la settimana scorsa è stato chiesto, a mio figlio di 5 anni, di scrivere, sotto dettatura, le parole "un" e "deux" e di scrivere le vocali a seconda del suono che percepisce nelle parole pronunciate dalla maestra, il tutto in un quaderno in cui il corpo centrale della lettera (l'altezza delle vocali, per capirsi) non supera i 3 mm e in corsivo.
Se si esce dalla riga, viene considerato errore e viene valutato come tale. Qui c'è un'attenzione quasi maniacale per la calligrafia.
Per l'esame di matematica è stato invece necessario dimostrare di conoscere il concetto di numero e di saper raggruppare, in gruppi di due, degli oggetti affini, cerchiandoli o colorandoli. Per quanto riguarda la geometria si doveva dimostrare di saper riconoscere e disegnare un quadrato, un rettangolo, un triangolo e un cerchio.
Poi c'erano due poesie-filastrocche da imparare a memoria.
Cioè, questa è la prima verifica della Grande Section, ovvero dell'equivalente italiano dell'ultimo anno di scuola materna, non so se ho reso, come dire.
Nel cahier de le comunication (quaderno delle comunicazioni tra scuola e famiglia), i coniugi latana, non più di 20 giorni fa, hanno trovato una serie di fogli in cui c'erano suggerimenti su come aiutare il proprio figlio ad avere una routine di studio per rimanere in pari con la didattica. Nel caso non ci riuscisse, ci sono dei corsi dopo la fine delle lezioni, come delle ripetizioni, in cui gli alunni vengono, chiaramente a pagamento, aiutati a fare i compiti e a "rientrare in carreggiata" con il resto della classe e con quello che ci si aspetta debbano sapere e saper fare.
La scuola, o meglio quella dei patati, è fortemente meritocratica: hai le competenze, vai avanti. Non le hai, rimettiti in paro e in fretta, altrimenti ripeterai l'anno.
Il metodo di Maitresse Esigente, l'insegnante di patato grande, è basato sull'esercizio quotidiano, sia a casa che a scuola. In pratica, non passa giorno o quasi che patato grande non abbia dei compiti da svolgere. Per capirsi: scrivere "un" e "deux" per tipo 12 volte di seguito senza uscire dalle righe, è stato il compito in assoluto più lungo e complicato (e partendo da zero è effettivamente complesso per un bimbo di 5 anni).
Insomma, passati i giorni e le settimane, patato grande ha preso sempre più confidenza con la scrittura, scrivendo con entusiasmo tutto ciò che imparava a scrivere ("un", "deux" e le vocali in corsivo e il suo nome in stampatello).
Finché l'altro giorno ci ha annunciato di aver imparato a scrivere la sua prima parola.
Che non è "maman" o "papa", no.
La prima parola che mio figlio ha imparato a scrivere è "ami".
Amico.
Sarà una parola che ti accompagnerà per tutta la vita, patato grande: giustatela e non aver timore di usarla e di scriverla. Che questa parola di cui sei tanto fiero ti sia compagna nei giorni belli, brutti, comunque importanti.
E' fortemente simbolico e bello che questa sia la tua prima parola scritta, ora non lo sai ma quando, da grande, lo capirai sarai anche tu grato a questa scuola così diversa e multietnica che pensa che "amico" sia una parola fondamentale e te la dona come il tuo primo traguardo.
Mamma e papà ci saranno sempre, ma un amico...beh, te ne accorgerai, amore mio. La complicità, la confidenza e talvolta la fiducia che mai penserai di poter provare con qualcuno...tutto questo è rinchiuso in questa tua prima, semplice e meravigliosa parola.
Fanne buon uso.
*.* amorino della zia.
RispondiEliminache emozione (e che stress, poro stello!non mi si stressa a studiare?povero patatoooooo :*)
*.*
RispondiEliminala cosa bellissima è che per ora ama fare i suoi compiti, di solito appena torna a casa si mette lì e li fa, orgogliosissimo!!!
Temo che quando sarà per Mortino, lo scenario non sarà proprio uguale ;-D
No, e poi...ti rendi conto?!? scrive!!! cioè, ieri ti dicevo che ero incinta e oggi scriveeeeee!
madò, come mi sento vecchia :-)