Ecco, poi ci sono momenti strani, diciamo banchi di prova.
Tipo che il Marito Paziente va in Italia per 3 giorni (per il battesimo della meravigliosa neo nipote Sua Maestà) e tu e i patati rimanete in Costa d’Avorio.
Da soli.
La fra e il Marito Paziente non sono di quelle coppie che tuttoinsiemetuttoinsieme sempre e comunque. Sono abituati a viversi con indipendenza e al distacco (visto pure che la fra e i patati si fanno un mese di Italia da soli in più).
Però non nascondo che l’ansia c’era.
L’ansia, pressoché atavica secondo me, di stare un posto dove sai spiegarti fino ad un certo punto, un posto di certo non famoso per la parità dei sessi, un posto in cui se succede qualcosa, di notte, non è che chiami il 112, ecco… e soprattutto di starci quando il tuo punto di riferimento primario è a 4500km con un mezzo continente in mezzo.
Il Marito Paziente è già sulla via del ritorno e non fraintendiamo, non è che ho passato i due giorni che precedono questo post con gli occhi a gufo senza dormire e tappata in casa.
Ho cercato di fare una vita normale, con qualche pensiero in più, ovviamente.
Sono uscita, ho fatto la spesa. Ho sistemato la casa, ho visto gli amici. Sono perfino andata a cena fuori coi bambini e gli amici e a pranzo noi da soli per la loro prima volta in un maquis, pensa tu.
Però insomma. Non è l’Italia. Non è un posto dove rientrare la notte da sola (anzi peggio, da sola coi patati) sia una cosa serena. Per me che ho paura del buio, poi.
Però ce la siamo cavata senza danni, con i patati che hanno accettato la proposta di dormire tutti insieme con molto entusiasmo (abbiamo quindi sperimentato il tetris notturno, a riprova che il nostro deciso no al cosleeping, all’epoca, ha avuto tutti i suoi perché).
Sono andata a letto presto, mi sono svegliata presto e a parte il disaggio cosleepposo ho anche dormito alla grossa, cosa che non credevo (vedi paura del buio di cui sopra).
Ho sistemato casa, stirato, cucinato (un minimo, in realtà). Il tutto con serenità.
Insomma una bella prova, non lo avrei detto.
Nani contenti, mamma serena.
Una bella vittoria J
Però, ovvio, con Marito Paziente vicino le cose hanno altri colori <3
Tipo che il Marito Paziente va in Italia per 3 giorni (per il battesimo della meravigliosa neo nipote Sua Maestà) e tu e i patati rimanete in Costa d’Avorio.
Da soli.
La fra e il Marito Paziente non sono di quelle coppie che tuttoinsiemetuttoinsieme sempre e comunque. Sono abituati a viversi con indipendenza e al distacco (visto pure che la fra e i patati si fanno un mese di Italia da soli in più).
Però non nascondo che l’ansia c’era.
L’ansia, pressoché atavica secondo me, di stare un posto dove sai spiegarti fino ad un certo punto, un posto di certo non famoso per la parità dei sessi, un posto in cui se succede qualcosa, di notte, non è che chiami il 112, ecco… e soprattutto di starci quando il tuo punto di riferimento primario è a 4500km con un mezzo continente in mezzo.
Il Marito Paziente è già sulla via del ritorno e non fraintendiamo, non è che ho passato i due giorni che precedono questo post con gli occhi a gufo senza dormire e tappata in casa.
Ho cercato di fare una vita normale, con qualche pensiero in più, ovviamente.
Sono uscita, ho fatto la spesa. Ho sistemato la casa, ho visto gli amici. Sono perfino andata a cena fuori coi bambini e gli amici e a pranzo noi da soli per la loro prima volta in un maquis, pensa tu.
Però insomma. Non è l’Italia. Non è un posto dove rientrare la notte da sola (anzi peggio, da sola coi patati) sia una cosa serena. Per me che ho paura del buio, poi.
Però ce la siamo cavata senza danni, con i patati che hanno accettato la proposta di dormire tutti insieme con molto entusiasmo (abbiamo quindi sperimentato il tetris notturno, a riprova che il nostro deciso no al cosleeping, all’epoca, ha avuto tutti i suoi perché).
Sono andata a letto presto, mi sono svegliata presto e a parte il disaggio cosleepposo ho anche dormito alla grossa, cosa che non credevo (vedi paura del buio di cui sopra).
Ho sistemato casa, stirato, cucinato (un minimo, in realtà). Il tutto con serenità.
Insomma una bella prova, non lo avrei detto.
Nani contenti, mamma serena.
Una bella vittoria J
Però, ovvio, con Marito Paziente vicino le cose hanno altri colori <3
Bravissima...altra tappa superata!!!
RispondiEliminaSe penso a quante donne con figli che vivono in Italia:
RispondiEliminain posti strasicuri
con l' ospedale dietro l' angolo
con il vicino di casa che è anche amico
quando il marito non c'è, invitano la mamma a casa a dormire o, peggio ancora, vanno con la prole dai genitori a dormire, mi dichiaro ........ammirata! Bravissima!