È stato un
anno particolare, questo.
Iniziato male dal punto di vista fisico.
Iniziato insieme ad un percorso piccolo, una stradina secondaria che non sapevo dove mi avrebbe portato e, tutto sommato, neanche con chi, e che è diventata sempre più grande.
Iniziato male dal punto di vista fisico.
Iniziato insieme ad un percorso piccolo, una stradina secondaria che non sapevo dove mi avrebbe portato e, tutto sommato, neanche con chi, e che è diventata sempre più grande.
È stato un
anno di scoperte e paure, di conferme importanti, di nuove amicizie, del
riprendere in mano una passione e di concedersi di pensare che se ci credi, e
ti impegni, magari quella passione puoi farla uscire fuori e concederti pure di
vederla volare.
Che paura dar consistenza ai sogni!
Che paura dar consistenza ai sogni!
Questo è
stato un anno pesante di scontri culturali, di constatazione dei limiti sociali
e pratici del posto che ci ospita.
È stato un anno per capire che ci si deve accostare alle cose che non si conoscono con fiducia, sì, ma con una fiducia “critica” e con occhi sempre bene aperti sui limiti.
È stato un anno per capire che ci si deve accostare alle cose che non si conoscono con fiducia, sì, ma con una fiducia “critica” e con occhi sempre bene aperti sui limiti.
È stato un
anno di “prove” da superare, che ci han lasciato dentro consapevolezze e voglia
di stare insieme, ancora, sempre.
È stato un
anno, qui, di “arrivederci”, “addio” e “benvenuti”, di nuovi sorrisi e nuovi
occhi attraverso cui crescere ancora.
È stato un anno denso di cose per crescere ed evolversi, un anno di condivisione, un anno di sorrisi e lacrime.
Un anno più italiano del dovuto, ma con occasioni belle per festeggiare o belle per conoscersi.
È stato un anno denso di cose per crescere ed evolversi, un anno di condivisione, un anno di sorrisi e lacrime.
Un anno più italiano del dovuto, ma con occasioni belle per festeggiare o belle per conoscersi.
È stato un
anno in cui, grazie alle meravigliose persone che con me hanno creduto e
credono in un sogno iniziato quasi per gioco, non mi sono mai sentita sola.
È un anno di
cui essere grati: grati per esserci ancora, grati per le persone che sono
felici che io ci sia ancora, grati per tutte le occasioni e i momenti di
crescita, grati per i sorrisi, per le cose brutte cui si è saputo e potuto
porre rimedio.
Grati per i passi fatti in direzione dell’autostima e per le persone che hanno fatto il tifo da lì intorno. Grati per le nuove consapevolezze, i nuovi limiti e le nuove aspettative.
Grati per le brutte persone lasciate indietro e la conferma dei quelle belle.
Grati per i passi fatti in direzione dell’autostima e per le persone che hanno fatto il tifo da lì intorno. Grati per le nuove consapevolezze, i nuovi limiti e le nuove aspettative.
Grati per le brutte persone lasciate indietro e la conferma dei quelle belle.
Un anno
particolare, complicato, in movimento.
Ne sta
arrivando un altro e non ho idea di come sarà. Per ora non mi importa, lo
affronterò giorno per giorno con occhi e cuore ben aperti.