giovedì 5 dicembre 2013

Percorrenze in solitaria



Stare qui, nella casa dei miei, nella casa pre-vita-a-due e pre-patati, è strano.
Soprattutto starci da più di un mese, ormai.
Stare qui da sola per un tempo all’inizio indeterminato non ha portato solo una assoluta e permeante nostalgia, no.
Quando ho iniziato a uscire in autonomia, a guidare, a muovermi da sola, lo facevo per tornare in una casa dove non ero madre e compagna ma ancora figlia, con una differenza psicologica assolutamente tangibile.
In quei tragitti solitari, con la musica a scandire il viaggio, la mente ha vagato e ha riconosciuto i luoghi in cui passavo in situazioni analoghe, solo, diciamo, tipo 17 anni fa. Le percorrenze in macchina verso lezioni affollate e decentrate di matematica, verso esoneri o esami, generalmente mai da sola. Strano come la mente improvvisamente ti faccia ricordare delle voci che da anni hai cancellato, un po’ colposamente, un po’ per scelta, perché le persone che le pronunciavano han scelto di non far più parte della tua vita. All’epoca fece anche male, oggi rimane quel minimo di rimpianto per situazioni che si potevano gestire meglio e con più serenità.
Tragitti verso una Roma fatta di divertimento, una Roma da ragazza più che da donna. Quando ti accorgi che hai emozioni da ragazza e consapevolezze da donna, ti rendi conto di quanto la vita sia bella, vista attraverso quegli occhiali.
Strade che non facevi da anni e ogni angolo è un ricordo, o un odore, un colore; nelle orecchie ancora rumore di autobus affollati e presi di corsa, parole veloci per rivedersi il giorno dopo e vociare di sogni post adolescenti con la pretesa di essere adulti.
Riflessioni sugli strani percorsi che fa la vita, su quanto nulla di quello che fai oggi entrava in quei sogni grandiosi e immaturi, su quanto forse va anche bene così. Su quanto avevi bisogno di rassicurazioni per sentirti felice e oggi lo sai essere a prescindere.
Poche cose non sono cambiate da allora, quelle importanti. Ti senti anche sciocca perché allora hai avuto l’incoscienza di metterle in discussione per motivi superficiali. Ci credi ancora: se il desiderio di tenersi supera la comune paura di perdersi, può accadere di tutto, ma si resta insieme.
Strade conosciute da ragazza e percorse dalla donna che quella ragazza è diventata. Strade strane, solitarie ed emozionali.
Strade mie, allora di più, oggi di meno. Come pollicino torno indietro a cercare pezzi di me e ne trovo sparsi e casuali.
Bei percorsi.

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