martedì 17 dicembre 2013

Viaggi, ritorni e luoghi speciali



È stato un viaggio particolare, pieno di fretta di arrivare e di ricordi confusi.
È stato strano tornare in quell’aeroporto che aveva segnato il mio ritorno in Europa, quasi due mesi prima. Parigi era già una meta: poteva esserlo se mi fossi sentita di nuovo male come nei giorni precedenti.
Arrivata a Parigi, quel 26 ottobre, avevo porto il polso all’ultima flebo, mi ero fatta togliere l’agocannula e poi a piccoli e malfermi passi ero andata in bagno, da sola.
In quel bagno dell’aeroporto parigino, quel 26 ottobre mattina, avevo pianto tutte le mie lacrime: avevo pianto di sollievo per l’immediato pericolo scampato, avevo pianto per la paura di ciò che sarebbe venuto, avevo pianto per il dolore di aver lasciato le tre cose più belle e importanti della mia vita senza certezza di una qualsiasi tempistica di ritorno, avevo pianto di solitudine, di incertezza, di nostalgia. Avevo pianto perché l’essere lì, sola, in quel bagno mi dava l’esatta misura del pericolo corso. Avevo pianto ricordando una notte in cui avevo avuto paura di addormentarmi e non svegliarmi più, con dentro il terrore freddo di non rivedere i bambini.
Parigi stavolta mi ha vista camminare svelta e con passo deciso di chi certe cose se le sta lasciando alle spalle: un riscatto da quella mattina triste, una vincita su tutto ciò che poteva succedere e per fortuna non è successo.
La luce calda di una tarda mattinata in attesa di tornarmene al mio sole caldo e rassicurante, quello reale, quello affettivo.
Arrivata finalmente ad Abidjan e svolte le formalità rimaneva solo di superare l’ultima porta, quella di vetro.
Dall’altra parte di quel vetro c’erano 50 giorni dei miei figli che mi ero persa. Cinquanta giorni di vuoto da colmare.
Mi han guardato e mi sono corsi incontro.
Siamo rimasti assurdamente fermi in un viavai di gente e di occhi curiosi ad aspettare qualcuno, sembrava che il tempo si fosse fermato.

Ci sono luoghi del cuore che non sai neanche di avere fino a che non si riempiono e battono ad un ritmo proprio e particolare.
Ci sono luoghi del cuore che non ci appartengono, che sono in comune e che profumano di odori che riconosceresti tra milioni, che hanno voci che si armonizzano con la tua vita in modo perfetto.
Ci sono luoghi del cuore dove perdersi è insieme conferma e scoperta.
Ci sono luoghi del cuore in cui la vita è ricca e piena qualsiasi cosa accada al di fuori.
In quei luoghi ho tenuto gli amori della mia vita in quei 50 giorni.
Ora sono usciti, posso toccarli, abbracciarli, baciarli, viverli.
Ci sono luoghi nel cuore per quando si è lontani: quando si è vicini, la felicità ha confini infiniti da godersi ogni istante.

4 commenti:

  1. Sono felice tu sia tornata a casa. Un abbraccio anche da qui!
    Berry

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  2. per fortuna tutto si è risolto. Che paura e che bello stare coi tuoi amori!

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  3. Vedrai che in un niente sarà solo un ricordo.
    Un abbraccio

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  4. Ciao!! Ho trovato il tuo blog sulla rete e sono rimasta sorpresa,la tua scelta è stata ammirevole!
    anche io sto pensando di trasferirmi con mia figlia e il mio compagno!

    Con l'anno nuovo ho deciso anche io di aprirmene uno,sono una mamma anche io con una bimba di 4 anni!! volevo dirti che ti ho aggiunta alla lista siti preferiti sul mio blog!

    questo è il mio! bacio a presto!! =D

    http://diariodipandora.blogspot.it/

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