martedì 24 marzo 2015

Cieli aperti e gabbie



Non che non mi piaccia la Costa d’Avorio: l’ho sempre amata molto. Ma come ogni amante stanco sta facendo di tutto per farsi lasciare senza rimpianti.

Mi porto dentro un’irrequietezza che tre anni fa non avrei mai pensato di avere. Mi porto dentro l’irrequietezza del viaggiatore, di chi ha scoperto e accettato che ci siano angoli di mondo ancora da vedere e in cui depositare un pochino della propria polvere, in custodia.

Eppure, l’ autunno improvviso e imprevisto dell’anno passato mi ha ricordato che il mio posto è quello, in fin dei conti. Che è con quella stagione che sono nata, 38 anni fa. Che è stato quel posto, quel clima fatto di stagioni, a far da sfondo al primo incontro, al primo bacio, a tutte le tappe di questa vita che un giorno mi ha portato lontano e che tra poco mi riporterà lì.

E mi chiedo anche, però, inquieta, se una volta imparato a fatica a volare nel cielo, tra nubi, temporali e visioni assolute e aperte, riuscirò mai a tornare in una gabbia, nutrita dall’affetto degli amici ma a guardare solo una porzione ristretta di quel cielo in cui ero abituata a muovermi in libertà.

Per la prima volta, stavolta non volevo tornare qui. Un taglio netto invece di questo stillicidio del pensare “chissà se è l’ultima volta che vedrò questa cosa o questa persona”. Una goccia di dolore al giorno, per assuefarsi all’idea di un distacco cui non sono pronta.

Non volevo tornare, perché tutto è già nostalgia. E sulla nostalgia non sono mai riuscita a costruire nulla.

4 commenti:

  1. Ciao,immagino che sia difficile,quando in un luogo mi trovavo bene non volevo più tornare...anche se nel mio caso si tratta manciate di giorni posso immaginare quanto sia difficile per te.
    Un abbraccio.

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    1. eh sì, quattro anni son tanti.
      Pensa che mio figlio piccolo ha vissuto più in Africa che in Italia!!!

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  2. Anche a lasciare ci vuole coraggio e forza...

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    1. Ti dico la verità: a conti fatti, ce ne vuole addirittura di più!
      Quattro anni fa avevo davanti un ignoto da costruire e parecchia adrenalina per farlo, oggi so dove sto tornando e purtroppo non ho nessuna adrenalina, per quanto sia il mio paese e io lo ami molto.

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