martedì 14 giugno 2016

Dietro le ciglia


Ogni sera vi guardo dormire, sereni.
Mi chiedo sempre cosa si annidi dietro le vostre ciglia, se c’è un nodo non ho saputo sciogliere, se ho dato troppo, se ho dato troppo poco, durante la giornata appena finita.
Ho capito tempo fa che non sarei stata la mamma che pensavo sarei stata.
Del resto non c’è un corso in “mammologia”, qualcosa e qualcuno che ti dica se stai sbagliando o se stai facendo bene.
E così abbiamo sempre navigato a vista, noi tre. Annusandoci ogni giorno, adattandoci ogni giorno l’uno alle debolezze degli altri. Perché chiunque dica che una mamma non debba avere debolezze è uno sciocco: una mamma debolezze le ha, e alcune deve addirittura condividerle coi figli.
Vi guardo ogni giorno  e ogni giorno mi stupisco di come, nonostante gli enormi cambiamenti ci siano stati in questi anni nelle vostre vite, voi abbiate fatto vostro ciò che vi abbiamo proposto, o imposto, senza drammi. E mi domando come mi sono potuta meritare due figli così meravigliosamente recettivi, aperti, capaci di giocare la vita con lingue e in luoghi differenti.
Vi guardo dormire tranquilli e vorrei essere capace di avere la vostra serenità e la vostra certezza nel futuro.
Vorrei che mi insegnaste la semplicità, la bellezza delle emozioni elementari. La bellezza dello scoprire le cose poco a poco, piuttosto che di conoscerle già.
Ci sarà un giorno in cui sarete voi a spiegare il mondo a me, inevitabilmente. Spero di riuscire ad essere una buona alunna, di avere la stessa voglia di imparare che voi avete oggi.
Arriverà anche il giorno in cui non sgattaiolerò più nella vostra camera per spiare il vostro respiro calmo, arriverà il giorno in cui a chiedersi cosa si celi dietro le vostre ciglia sarà un’altra donna. Spero di riuscire a non avercela troppo con lei, per questo. Ve lo prometto, mi impegnerò.
Per ora mi godo questo momenti inconsapevolmente solo nostri e meravigliosamente ancora solo miei. <3

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