venerdì 17 giugno 2016

Tempi diversi


Una delle cose che mi ha insegnato l’Africa è stato il valore del tempo.
Del tempo che concedi alla scoperta, di te stessa come di ciò che ti circonda, o ai tuoi interessi.

In Africa avevo un tempo molto più rarefatto e mio.
Sarà perché i bambini erano a scuola quasi tutto il giorno, sarà che il Marito Paziente aveva dei turni che contemplavano o solo la mattina o solo il pomeriggio e mai il fine settimana, sarà quel che sarà ma il tempo non mi mancava mai.

Riuscivo a lavorare, tanto, su Instamamme, a creare bigiotteria e oggetti artigianali, ad andare in piscina due volte alla settimana, anche a leggere. E tenevo perfino abbastanza aggiornato questo blog.

Da quando sono in Italia lavoro meno su Instamamme, non ho ancora creato nulla (e l’estate si avvicina!), la piscina l’ho vista solo quando portavo i bambini a nuoto, leggere è quasi un’utopia. Per non parlare del blog, la cui frequenza di aggiornamento è quantomeno imbarazzante.

Sicuramente ha influito anche il lavoro di Marito Paziente, tornato a turnazioni che coinvolgono anche notti e fine settimana, e di certo devo ancora trovare un equilibrio anche io.
Ma la cosa più dirompente riguardo all’organizzazione familiare è stata quella attinente alla sfera Patata: scuola, compiti, attività, socialità.

Abbiamo scelto per loro i “moduli”, quel sistema scolastico che prevede 5 giorni di frequenza fino alle 13 con un rientro solo a settimana.
Questo ci ha consentito di potergli far svolgere attività pomeridiane, tra compiti, sport e amici. Ma per noi genitori è stato un delirio di cose da far combaciare, soprattutto quando nello stesso giorno c’erano magari molti compiti e la piscina, o la lezione di inglese.

Alla fine di questo anno scolastico tirando le somme, nonostante queste difficoltà, penso che abbiamo fatto la scelta migliore per loro, che venivano da quattro anni di scuola fino alle 16:30, che non avevano mai avuto la possibilità di attività pomeridiane, che vivevano la socialità solo durante le ore scolastiche.
Vederli giocare con i loro amici, ospitare noi loro o portare i Patati da loro, è stata una cosa bellissima.

E il tempo? Il tempo è una coperta corta che implica scelte e rinunce, e tanto vale accettarlo e mettersela via. Il tempo è qualcosa a volte da domare e a volte da assecondare, a volte da rubare a volte semplicemente da organizzare.
Ma in questo tempo che viviamo ogni giorno ci sono bambini più felici, e se questo implica il dormire di meno per fare ciò che di giorno non si riesce a fare… pace.
C’è sempre l’opzione del fare meno, la più dura da accettare… ma ci sto lavorando su.

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