lunedì 14 ottobre 2013

Le "ricette che fanno casa": la Cuzzupa di Nonna Menuccia



Pasqua è sempre stata una grande festa, a casa latanasenior: le varie tradizioni si mischiavano in quella che noi abbiamo sempre chiamato “la colazione di Pasqua” ma che di fatto è stata spesso anche un vero e proprio pranzo.
Da bravi romani, oltre alla uova di cioccolato, c’erano la pizza sbattuta, la corallina, le uova sode; il contributo sloveno era dato dalla potica, quello calabrese occasionalmente dalla coratella e poi… lei. La cuzzupa. Il mio ciambellone preferito in assoluto.
La cuzzupa è un dolce calabrese con le uova sode dentro. È semplice da fare e meravigliosa da mangiare con la cioccolata delle uova di Pasqua o pucciata nel tea o nel latte (un delirio, per me) (sì mamma lo so che “pucciare” non si dice ma rende esattamente l’idea), perché rimane compatta.
L’odore della cozzupa, di buccia di limone, per me ha sempre significato Pasqua, famiglia, riunione. Ma la cuzzupa porta già in sé tutto questo, a prescindere dall’odore.
La particolarità di questo dolce sono, infatti, le uova messe nel dolce, che ovviamente si rassoderanno e che sono del numero dei componenti della famiglia, ove possibile: se hai dieci figli è difficile, obiettivamente .
La famiglia di mio padre è sempre stata numerosa, mia nonna faceva la cuzzupa per tutti, sempre, ad ogni Pasqua.
Io me la immagino questa donna bassa e grassottella che bandiva i figli maschi dal suo regno e si dedicava al rito. Me la vedo spuntare una lunga lista mentale delle uova che le sarebbero servite, me la vedo organizzarsi il lavoro, girare in quella cucina (che poi sarebbe stata per un periodo anche quella di casa mia) sedersi ogni tanto, spiare la cottura delle sue piccole famiglie dolci. Una per ogni figlio, con le uova per ogni componente della famiglia, una per la famiglia di origine… un anno mi ricordo anche delle singole micro-cuzzupe con un solo uovo, una per ciascuno.
Inutile dire che in quel periodo mia nonna diventava la ragione di vita del suo fornitore di uova: si parla tipo anche di 70-80 uova come niente eh. Poi che fai? Ai tuoi fratelli non gliela prepari?
C’erano più cuzzupe che posti in cui metterle, nei giorni precedenti la Pasqua, a casa latanaseniorsenior, un delirio.
Andando avanti con gli anni, con i nipoti che crescevano e “Natale con i tuoi…”, la tradizione si è un po’ persa e solo tre persone che io sappia, in tutta la famiglia, fanno la cuzzupa, a Pasqua: mia zia, mia madre ed io. Di fatto, essendo geograficamente più vicina di mia zia agli altri, è mia madre a portare avanti la tradizione, seppure non sia parte delle sue tradizioni. Mia madre è una donna meravigliosa, innamorata delle tradizioni e di qualunque cosa abbia una storia: poco importa se il dolce o il piatto che sta preparando è parte della sua storia o di quella di sua madre o suo padre oppure di quella della famiglia di suo marito… lei ci mette lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno. Io la adoro, per questo. Mi ha trasmesso questo amore per le mie origini e per la Famiglia e io credo che lei e mio padre mi abbiano fatto un enorme regalo, in questo senso. Mi hanno dato delle radici forti, di cui sono orgogliosa e da cui continuo a far crescere il mio albero.
La cuzzupa è per me parte di tutto questo. Ho iniziato a farla da sola quando sono andata a vivere con  (l’ancora non) Marito (ma di certo già) Paziente e continuo a farla anche qui. Pasqua senza cuzzupa per me è una Pasqua a metà… un po’ come Natale senza pacchetti sotto l’albero, ecco.

Veniamo alla ricetta, semplicissima

Per una tortiera a ciambella di una trentina di cm di diametro (mia madre ha quella in alluminio della suocera, io mi arrabatto col silicone) occorrono:


- 400g di farina 00
- 250g di zucchero
- 150g di burro (o margarina, quello che preferite) (sciolto o comunque molto morbido)
- 2 uova intere e 1 tuorlo
- buccia di un limone (possibilmente biologico, ovviamente) grattugiata (evitando, ovviamente, la parte bianca, che è amarissima)
- 1 bustina di lievito
- pizzico di sale
- numero di uova da mettere dentro: a piacere. O il numero delle persone che compongono la famiglia o un generico 3 a rimandare a riferimenti religiosi ovvi.


Il procedimento è semplicissimo:


In un recipiente mettete uova e zucchero e sbattete, io di solito faccio venire le uova spumose ma non è indispensabile, aggiungete la buccia di limone e un po’ di farina (poca) in modo che il burro fuso non cuocia le uova, poi il pizzico di sale e il resto della farina. All’ultimo il lievito. L’impasto è bello duretto, per quanto non compatto, quindi sconsiglio la frusta a mano, meglio un impastatore, una planetaria, il Bimby o al limite le fruste elettriche, ma valutate quale tipo di frusta montare ;-)
Unta la teglia come in ogni dolce che si rispetti, ci si mette l’impasto aiutandosi con una spatola o un cucchiaio, l’ho detto che non è fluido! ;-)
a questo punto potete decidere se metterci le uova dentro o no. A Pasqua si mettono sempre, in altri periodi dell’anno (perché privarsi di un ciambelline così meravigliosamente buono?) di solito no, la riuscita del dolce non dipende da quello.
In forno a 180° (credo dovrebbe andare in forno statico, io mi scoccio a farlo andare in temperatura e uso la funzione “forno ventilato” del microonde) per circa 50 minuti. Lasciate freddare e togliete dalla teglia (è un ciambelline duretto e pesantino quindi non è difficile).
A quel punto, se è Pasqua dovrete aspettare la colazione, per mangiarlo. Altrimenti aspettate almeno che si freddi ;-).

4 commenti:

  1. Devo assolutamente provarla!!!! nuova follower su tutti i tuoi canali ti aspetto sul mio blog...:***

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    1. provala, è ottima e si mantiene molto!!!
      vengo a leggerti!!! :-*

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  2. la cuzzupa è per me un ricordo meraviglioso della nonna!!!!! anche io sono di origini calabresi per cui da tradizione a Pasqua c'era la meravigliosa e profumata cuzzupa della nonna!!!! fai benissimo a riproporla, quasi quasi devo provare a rfarla...un abbraccio lory

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  3. Magari è una domanda stupida ma... Le uova poi si mangiano? Col guscio?

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