venerdì 9 maggio 2014

Con parole altrui #16. Samuele Bersani



Credo fermamente nell’uso e nel peso delle parole giuste. Ci credo da sempre e mi rammarico ogni qual volta non le trovo oppure non le so usare bene.

Non so gestire pagine vuote, silenzi, assenze. Scrivo e parlo anche da sola. Da che io ricordi.

Riempio di parole la mia vita, la mia mente, i miei fogli reali e virtuali, i miei occhi, le mie orecchie e quelle altrui.

Scrivo e parlo, parlo e scrivo. Anche quando non ho interlocutori reali, virtuali o di carta. Riempio la mente di parole anche mentre guido, dormo, faccio altro. Non stacco mai dai miei pensieri, nel bene e nel male, non mi concedo tregue e la maggior parte delle volte non le voglio.

Ho usato le parole come balsami e coltelli, per ferire e per curare. Le ho usate e le uso per descrivere e raccontare me, quello che vivo, quello che vedo, quello che sento.

Le ho usate per difendermi e per attaccare, le ho usate dolosamente inconsapevolmente e le ho caricate d’odio goccia a goccia.
Ne ho fatti sogni diventati concreti, ne ho fatte speranze disilluse, ne ho fatto perdite, lutti, rimorsi e pochi rimpianti.

Sono state, e sono, amiche fedeli e complici. Le ho usate per fare ironia, per fare polemica, per dimostrare qualcosa, per compiacere qualcuno, per esprimere giudizi, per consolare, per valutare.

Sono una persona che non dà scampo, con le parole. Amo la dialettica, sono polemica e non mi piace perdere. Sarei stata un ottimo avvocato, credo.

Ne uso sempre troppe, di parole: ne basterebbero in assoluto sempre meno. Ma mi piace usarle, giocarci, farle uscire e lasciarle a ballare un po’ nell’aria prima di sedimentarsi. Mi piace esprimere i concetti fino a fugare ogni minimo dubbio, negli altri e soprattutto in me.

Sono una persona che racconta e condivide tanto, forse troppo, praticamente tutto. Questo fa delle mie parole allo stesso tempo uno scudo e una feritoia nello scudo, ne sono consapevole. Ma il silenzio della mente mi spaventa molto di più che la ferita del cuore o dell’orgoglio.

Ogni parola che scelgo di pronunciare o scrivere non è mai a caso, è un mattone che mi costruisce. Così la percepisco, così la vivo. Soprattutto quando scrivo. Il mio primo pubblico sono sempre stata io, non so mai dove lo scrivere mi porterà, parola dopo parola. Ed è sempre fondamentale rileggermi, dopo. Dopo mesi, dopo anni. Capire chi ero attraverso la scelta delle parole che usavo, attraverso il modo di assemblarle.

Per questo amo questa canzone. Per questa personificazione della parola in qualcosa di esterno, così simile a me, così nelle mie corde.
Io la trovo bellissima, la condivido volentieri con voi.


Le mie parole – Samuele Bersani

Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare

Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...

Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare

Sono notti interminate, scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole
dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose

Sono mio padre e mia madre
un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti
immaginate, sentite o sognate
spade, fendenti
al buio sospirate, perdonate
da un palmo soffiate 



Vi piacerebbe partecipare a questa iniziativa? ogni venerdì, se si vuole mantenere un appuntamento settimanale ma non è obbligatorio, sul proprio blog ognuno può parlare di uno scritto, prosa o poesia, un testo, una canzone che lo fa riflettere ed emozionare, linkando questo post e mettendo poi il link nei commenti, così che chiunque passi di qui possa venirvi a leggere. Gli hashtag per ritrovarci, anche su Instagram e Facebook, sono #LTAconparolealtrui e #latanaafricana. Buon divertimento!

8 commenti:

  1. ciao condivido quello che hai scritto e mi piace questa tua iniziativa che io già applico da molto tempo..quasi ogni venerdi faccio un post con un aforisma o una poesia che mi emoziona...è il mio modo di augurare buon fine settimana! Lory

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bello!!! io ci pensavo da tempo ma poi la cosa mi sfuggiva sempre, quest'anno me lo sono imposto. Conoscersi attraverso la scelta di parole di altri e quello che ci suscitano è una cosa particolare, crea una sorte di intimità anche tra chi, nella maggior parte dei casi, rimane sconosciuto nella realtà!

      Elimina
  2. Molto bello questo tuo post come quello precedente di "parole altrui"
    Trovo nel tuo approccio con le parole similitudini con il mio.Le parole sono importati.Molto.
    Anche l'iniziativa è bella,proverò a partecipare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sarebbe bellissimo se partecipassi anche tu.
      Le parole per me sono fondamentali, sono come delle compagne di avventura che mi sono vicine in ogni percorso. Amo scriverle, leggerle, cantarle, sussurrarle, pensarle. :-)

      Elimina
  3. Amo questa canzone, perché amo le parole, le uso e ne abuso, sicuramente, sempre.
    Sono armi e sono medicamenti.
    Sto rimandando i post per #conparolealtrui per poterli scrivere bene... mi piace sempre un sacco leggere questi tuoi post ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie mille <3
      dai, non vedo l'ora di rileggerti attraverso "parole altrui" :-)

      Elimina
  4. Anche per me le parole hanno da sempre tanta importanza e mi ritrovo in tante delle tue affermazioni. Però io amo anche i momenti di silenzio attorno a me e mi piacerebbe riuscire più spesso a far tacere anche la mia mente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sul far tacere la mente mi trovi d'accordo: la mia non tace mai, a volte neanche mentre dormo.
      I silenzi... ecco, mi hai appena dato l'ispirazione per il prossimo post di #conparolealtrui ;-) :-*

      Elimina