Ci sono
canzoni che entrano nella tua vita al momento giusto.
Che scoperte in qualsiasi altro momento non darebbero la stessa comprensione, emozione.
Che in quel preciso momento storico della tua esistenza esprimono esattamente quello che hai dentro.
Questa canzone è una di quelle.
È una lettera d’amore, un’invocazione, un monologo che una donna dedica al suo compagno. L’ho scoperta per caso, una mattina di marzo credo, in una compilation a studio a Sboronia, due mesi prima di sposarmi, più o meno.
Per quanto io e il (futuro) Marito (ma già convivente) Paziente stessimo insieme da più di un decennio e dividessimo letto, cucina e bagno da più di un anno, la prospettiva del matrimonio mi emozionava tantissimo. E no, non mi emozionavano i fiori, le bomboniere, la musica, gli inviti e tutto il corollario che rende un matrimonio una cosa fiabesca… mi emozionava proprio il matrimonio, quell’atto attraverso il quale saremmo stati, di lì a breve, ufficialmente responsabili l’uno dell’altra, staccando quel cordone ombelicale giuridico che ancora vedeva i nostri genitori in un ruolo che volevamo avesse la persona amata.
Questo dono che ci siamo fatti di noi stessi, questa fiducia riposta nell’altro totalmente, mi aprivano nuovi orizzonti davanti, forse fu per quello che notai quella canzone tra tutte, per il titolo: l’amore è il mio orizzonte.
Poi ne sentii il testo e capii che sarebbe stata la colonna sonora di quell’evento, per me. Valutai anche se cantarla, se trovare uno spazio per lei attraverso la mia voce e dedicarla a mio marito, poi rinunciai: la mia ansia da palcoscenico sarebbe stata troppo grande da gestire, in quel momento.
Ricordo che la copiai anche nel mio blog di allora, per non perderla, per legarla a quel momento, per farla mia, per farla nostra.
Da allora, è la canzone che maggiormente mi ricorda quel patto che abbiamo stipulato ormai quasi 8 anni fa, me ne ricorda l’essenza, la volontà e la gioia. Mi ricorda la bellezza di dividere la vita con la persona che ami, l’affidargli te stessa, le paure, le speranze, il passato, il futuro.
Una bellissima esortazione al vivere l’amore senza remore, dando all’altro la possibilità di svelarci per come siamo e non per come pensiamo l’altro ci voglia.
In questo caso specifico, l’interpretazione è fondamentale per rendere al meglio il testo e la voce di Mia Martini la rende quasi “viva”. Vi consiglio di ascoltarla leggendo il testo: secondo me sono un connubio perfetto.
L’amore è il mio orizzonte – Mia Martini
Aprimi come un giglio
aprimi come una finestra al sole
disegna le tue idee con le dita sulla mia pelle.
Come ad una lampada a pezzi
ridammi il chiarore
ricostruiscimi con le tue mani
lascia impazzire nella mia mente perdute emozioni.
Carezza con lo sguardo nuove colline
fammi arrossire con le parole più strane d'amore
ferma quell'orologio che batte nella mia fronte
l'amore è, l'amore è il mio orizzonte.
Aprimi come un foglio
leggi tra le pagine degli occhi,
piega il mio orgoglio
brucia tutti i miei vestiti vecchi
fammi bella senza nubi
come un cielo di gabbiani
ricostruiscimi con le tue mani
lascia cadere nel caffè del mattino nuovi domani.
La mia malattia è il tuo nome
parlar d'amore oggi mi sembra banale, eppure
ferma quell'orologio che batte nella mia fronte
l'amore è, l'amore è il mio orizzonte.
Vi piace l'idea di condividere testi, canzoni, poesie, prose che vi han fatto riflettere su qualcosa o che hanno segnato il vostro percorso? Fatelo anche voi!
Fate un post che parli di questa iniziativa, linkate questo post, su Facebook e Instagram, se li usate e volete condividere, usate l'hashtag #LTAconparolealtrui e #latanaafricana e mettete il link nei commenti a quel post, così che io possa "ritrovarvi".
Scoprirsi attraverso le nostre emozioni e l'interpretazione di parole di altri, può essere bellissimo e costruttivo, facciamolo insieme!
Che scoperte in qualsiasi altro momento non darebbero la stessa comprensione, emozione.
Che in quel preciso momento storico della tua esistenza esprimono esattamente quello che hai dentro.
Questa canzone è una di quelle.
È una lettera d’amore, un’invocazione, un monologo che una donna dedica al suo compagno. L’ho scoperta per caso, una mattina di marzo credo, in una compilation a studio a Sboronia, due mesi prima di sposarmi, più o meno.
Per quanto io e il (futuro) Marito (ma già convivente) Paziente stessimo insieme da più di un decennio e dividessimo letto, cucina e bagno da più di un anno, la prospettiva del matrimonio mi emozionava tantissimo. E no, non mi emozionavano i fiori, le bomboniere, la musica, gli inviti e tutto il corollario che rende un matrimonio una cosa fiabesca… mi emozionava proprio il matrimonio, quell’atto attraverso il quale saremmo stati, di lì a breve, ufficialmente responsabili l’uno dell’altra, staccando quel cordone ombelicale giuridico che ancora vedeva i nostri genitori in un ruolo che volevamo avesse la persona amata.
Questo dono che ci siamo fatti di noi stessi, questa fiducia riposta nell’altro totalmente, mi aprivano nuovi orizzonti davanti, forse fu per quello che notai quella canzone tra tutte, per il titolo: l’amore è il mio orizzonte.
Poi ne sentii il testo e capii che sarebbe stata la colonna sonora di quell’evento, per me. Valutai anche se cantarla, se trovare uno spazio per lei attraverso la mia voce e dedicarla a mio marito, poi rinunciai: la mia ansia da palcoscenico sarebbe stata troppo grande da gestire, in quel momento.
Ricordo che la copiai anche nel mio blog di allora, per non perderla, per legarla a quel momento, per farla mia, per farla nostra.
Da allora, è la canzone che maggiormente mi ricorda quel patto che abbiamo stipulato ormai quasi 8 anni fa, me ne ricorda l’essenza, la volontà e la gioia. Mi ricorda la bellezza di dividere la vita con la persona che ami, l’affidargli te stessa, le paure, le speranze, il passato, il futuro.
Una bellissima esortazione al vivere l’amore senza remore, dando all’altro la possibilità di svelarci per come siamo e non per come pensiamo l’altro ci voglia.
In questo caso specifico, l’interpretazione è fondamentale per rendere al meglio il testo e la voce di Mia Martini la rende quasi “viva”. Vi consiglio di ascoltarla leggendo il testo: secondo me sono un connubio perfetto.
L’amore è il mio orizzonte – Mia Martini
Aprimi come un giglio
aprimi come una finestra al sole
disegna le tue idee con le dita sulla mia pelle.
Come ad una lampada a pezzi
ridammi il chiarore
ricostruiscimi con le tue mani
lascia impazzire nella mia mente perdute emozioni.
Carezza con lo sguardo nuove colline
fammi arrossire con le parole più strane d'amore
ferma quell'orologio che batte nella mia fronte
l'amore è, l'amore è il mio orizzonte.
Aprimi come un foglio
leggi tra le pagine degli occhi,
piega il mio orgoglio
brucia tutti i miei vestiti vecchi
fammi bella senza nubi
come un cielo di gabbiani
ricostruiscimi con le tue mani
lascia cadere nel caffè del mattino nuovi domani.
La mia malattia è il tuo nome
parlar d'amore oggi mi sembra banale, eppure
ferma quell'orologio che batte nella mia fronte
l'amore è, l'amore è il mio orizzonte.
Vi piace l'idea di condividere testi, canzoni, poesie, prose che vi han fatto riflettere su qualcosa o che hanno segnato il vostro percorso? Fatelo anche voi!
Fate un post che parli di questa iniziativa, linkate questo post, su Facebook e Instagram, se li usate e volete condividere, usate l'hashtag #LTAconparolealtrui e #latanaafricana e mettete il link nei commenti a quel post, così che io possa "ritrovarvi".
Scoprirsi attraverso le nostre emozioni e l'interpretazione di parole di altri, può essere bellissimo e costruttivo, facciamolo insieme!
Correzioni del pezzo "L'amore è il mio orizzonte:
RispondiElimina1)Come ad una lampada a pezzi; 2)Piega il mio orgoglio;3)fammi bella senza nubi; 4) Lascia cadere nel caffè del mattino nuovi domani.
Grazie
porco giuda, hai ragione! e dire che la so a memoria!
Eliminavedi a fare copia e incolla invece di scrivere da capo?!? Presa dall'emozione non ho ricontrollato ^^', ho dato per scontato che il testo fosse giusto ^^'
grazie mille!!! ora correggo ;-)